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Il giovane Holden
 
Il giovane Holden 2013-06-09 11:56:19 enricocaramuscio
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
enricocaramuscio Opinione inserita da enricocaramuscio    09 Giugno, 2013
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Il disagio giovanile

Mancano pochi giorni alle vacanze di Natale quando il giovane studente di Pencey Holden Caulfield apprende di essere stato allontanato dall’istituto per scarso rendimento. La notizia non sembra sconcertarlo particolarmente, anche perché non è la prima volta che il protagonista del libro viene cacciato da una scuola per lo stesso motivo. Ribelle, indifferente e spavaldo, Holden anticipa la partenza dal college senza però avere nessuna intenzione di rientrare in casa prima del previsto. Forte di un discreto gruzzoletto di denaro, vaga invece per tre giorni per le strade di New York tra alberghi, bar e night club, atteggiandosi a uomo vissuto e incontrando gente di ogni risma, tra cui vecchi compagni, amiche, suore amanti di Shakespeare, prostitute con strani protettori, scialbe signore con il pallino delle star e burberi tassisti esperti di zoologia. A prima vista appare un piccolo sbruffoncello immaturo, un indolente figlio di buona famiglia che gioca a fare il grande con i soldi di papà. Ciò gli impedisce di riscuotere grandi simpatie nell’animo del lettore. Ma pian piano Salinger tira fuori ciò che c’è dentro la corazza esteriore del protagonista, mettendo in mostra la sua fragilità e ponendolo sotto una luce diversa. Capiamo allora che si tratta di un ragazzo molto sensibile che si trova a dover fare i conti con un mondo crudele, ipocrita e insensato cui non sente di appartenere e da cui sogna di poter scappare andandosene lontano, di abbandonare una società repellente rifugiandosi in una capanna vicino ad un bosco e fingendosi sordomuto per risparmiarsi “tutte quelle maledette chiacchiere idiote e senza sugo”. Con il suo slang giovanile (per l’epoca) e sgangherato, Holden ci racconta in prima persona il crescendo della sua depressione, alternando profonde e spesso mature riflessioni sullo “schifo” che lo circonda a puerili fantasticherie da ragazzino, spiegando i tormenti interiori che lo attanagliano e il bisogno di purezza che sfoga rifugiandosi nell’innocenza della sorellina Phoebe e nel ricordo di Allie, il suo fratellino morto. Un eroe atipico per un romanzo non certo politicamente corretto, con cui Salinger affronta un tema sempre attuale come il disagio giovanile nei confronti del mondo adulto e più in generale quello di tutte le anime particolarmente sensibili rispetto ad una società malata e alienante.

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Commenti

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bellla recensione!!!
Complimenti!
Bravo Enrico, mi hai fatto venire voglia di leggerlo e lo metto in lista.
E mi hai fatto ricordare che era uno dei libri preferiti di Stefano, Magical Robert...che peccato non sia più tra noi...
Pia
Libro immenso, che amo da sempre ... E bellissima recensione, bravo!
In risposta ad un precedente commento
petra
09 Giugno, 2013
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Ottima rece Enrico! Per l'epoca dev'essere stato, per stile e contenuto, un libro piuttosto innovativo, credo:)
Grazie a tutte!!!
@Pia: ..già...chissà se sarebbe piaciuta anche a lui
@Federica: si Fede, sicuramente lo è stato, infatti credo vada letto in quell'ottica...ma il tema è sempre attuale
E' in wish list da un po', e con questa rece sale in classifica.
Bel commento, un libro che io ho adorato, ma sai molti non lo hanno visto come noi? Vari punti di vista! Ciao
@Cristina: bene bene, mi fa piacere, è un libro che merita :-)
@Sharma: grazie Sharma :-)...si, ho letto anch'io commenti negativi...vabbè, i gusti son gusti...
Mi sfugge il senso del "non politicamente corretto", ma l'ho letto una vita fa. Il ricordo è bellissimo. Arte leteraria pura.
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