Dettagli Recensione

 
Sorgo rosso
 
Sorgo rosso 2013-06-05 13:24:40 silvia t
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
silvia t Opinione inserita da silvia t    05 Giugno, 2013
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Sorgo Rosso

Se quella cinese è una realtà oscura e sconosciuta Sorgo rosso è il libro adatto a colmare questa lacuna, infatti, non vi è narrata solo una storia, vi è narrata una mentalità, una cultura. Il racconto non potrebbe essere svolto da nessun altra parte, in nessun altro paese.
Mo Yan ci scaraventa con violenza in un mondo a noi lontano per usi e costumi e lo fa apparire vicino e comprensibile, attraverso uno stile asciutto, ma lacerante che non concede sconti a nessuno; ci sono momenti in cui l'abile penna di Mo Yan scava così in profondità da creare nel lettore una stretta al cuore così forte da togliere il respiro, così forte da costringere a prendere una pausa e ritornare nel proprio mondo. I personaggi sono caratterizzati così bene, con pochi tratti, da aver l'impressione di averli sempre conosciuti attraverso i racconti degli anziani; diventano, pagina dopo pagina parte integrante del bagaglio culturale, esempio e guida morale; la loro personalità è forte e ricca di sfaccettature, Mo Yan non ne nasconde nessuna, né le più eroiche, né le più meschine, spesso presenti nella stessa persona; proprio per questo appaiono quanto mai reali e vivi.
L'originale io narrante è il nipote che racconta le vicende dei nonni e del padre in un tempo che è sospeso, un continuo ondeggiare tra passato, presente e futuro; molte morti sono raccontate subito, per poi scoprire l'antefatto molto dopo, creando una spinta propulsiva che non ha eguali.
Osservatore silenzioso e discreto il Sorgo cresce tutto intorno e si fa di volta in volta utero, tomba, cibo, vino, arma diviene simbolo della vita e della morte, dell'amore e dell'odio, nasconde e svela, ma è sempre presente a ricordare a tutti la vacuità della vita e di quanto essa possa essere importante; sembra di udire il lento sbattere dei fusti al vento, generando un suono che dona tranquillità e quiete anche quando fuori c'è la guerra e la distruzione, fino a quando il Sorgo rosso popolerà la distesa di terra scura la vita esiterà, fino a quando riuscirà a germogliare anche una sola pianta ci sarà speranza per gli uomini. Ciò che più colpisce, in un insieme di parole che per sua stessa natura sono spine che si conficcano nella carne, è la capacità di trasmettere nello stesso istante dolore e speranza; si riesce a provare pietà e odio, insieme e non si riesce a capire come sia possibile; la natura è quasi venerata, attraverso al descrizione degli animali, cani, volpi, muli, che sono così ben descritti nei loro comportamenti che sembra impossibile possano essere cosa diversa dall'uomo. Una marea montante di emozioni sopraffà il lettore, come succede in “Cent'anni di solitudine” niente è inutile, non un nome, non una parola, tutto è fonte di una ispirazione superiore, di un disegno ben presente nella mente di chi scrive, sono gli odori che si fanno colori, i suoni che fanno immagini in un caos di sensi che lascia senza fiato e privi della capacità di giudizio, schiacciati da quel destino che si abbatte sul villaggio per giocare un gioco troppo complicato per essere compreso, troppo perfetto per essere criticato; ecco che la guerra, la distruzione, le armi assumono quel significato profondo che da polito-sociale si fa catarsi della singola persona; nel sangue delle vittime attraverso di esso la purificazione è possibile, ma non completa, solo la morte, forse porterà la vera pace, nel Cielo che tutti accoglie, sarà possibile la vita eterna.
E' difficile riuscire a trasmettere quello che si prova, è come se avvolti dal sorgo, accucciati alla sua ombra, nascosti, tra l'odore di putrefazione e di nuove piante, tra ossa di uomo e cane, osservassimo tutta la vicenda, come se dalle pagine immagini oleografiche si manifestassero lasciandoci quel senso di impotenza di fronte al fallimento di ogni nostro tentativo di essere lì, a combattere contro i diavoli gialli, a parteggiare per i cani che vogliono cibarsi di cadaveri, a comprendere la paura e lo sfinimento di coloro che per i morsi della fame non riescono più a distinguere il reale dal falso.
Non è solo questo, però, Sorgo Rosso, è un'opera che scava un solco in chi la legge, un solco profondo che farà vedere la Cina con occhi diversi, con una prospettiva che cambia del tutto il punto di vista. Mo Yan è riuscito in questo compito, far conoscere il suo popolo, far comprendere la sua cultura, un Nobel più che meritato per un romanzo che non dovrebbe mancare nella biblioteca di nessuno.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
220
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

10 risultati - visualizzati 1 - 10
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

bellissima analisi , Silvia!
sei riuscita a coinvolgermi pur non avendolo ancora letto...
lo farò prestissimo!
grazie
molto interessante complimenti per la recensione!
Caspita Silvia...questo libro ti ha penetrata...con forza...con convinzione!
Bellissima la tua recensione con la quale hai saputo raccontarci e riportarci le tue emozioni...complimenti!
Pia
Grazie a tutti, è stato davvero un'esperienza unica, credo che fosse da "cent'anni di solitudine" che non leggevo qualcosa di così coinvolgente, di così bello. Posso solo immaginare cosa debba essere in lingua originale.
In risposta ad un precedente commento
petra
06 Giugno, 2013
Segnala questo commento ad un moderatore
Che meraviglia Silvia, si sente quanto ti ha presa questo libro! Rece impeccabile, sebtita e appassionata merci!
In risposta ad un precedente commento
C.U.B.
06 Giugno, 2013
Segnala questo commento ad un moderatore
Complimenti, bellissima recensione.
Considerato che ho amato "Cent'anni di solitudine" e che da un bel pò volevo approfondire Mo Yan, mi è saltato lo schizzococco ed ho fatto danni...ho preso "Sorgo rosso", "Le rane", "Cambiamenti" e un tomo di 900 pagine simile a "Sorgo rosso","Grande seno, grandi fianchi". Ora aspetto il momento giusto per la lettura almeno di uno di questi cinesini:)
Bella la tua analisi!
In risposta ad un precedente commento
silvia t
06 Giugno, 2013
Segnala questo commento ad un moderatore
Quando inizierai Sorgo Rosso non potrai staccare gli occhi dalle pagine, a parte per riprendere fiato e contatto con la realtà!
In risposta ad un precedente commento
gracy
06 Giugno, 2013
Segnala questo commento ad un moderatore
Ottimo incitamento :)) Grazie
se già a leggere la tua recensione ci si sente così coinvolti e appassionati chissà a leggere il libro...complimenti Silvia e grazie per il consiglio, lo segno subito
10 risultati - visualizzati 1 - 10

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (2)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

La compagnia degli enigmisti
Il mio assassino
Demon Copperhead
La stagione degli amori
Il dio dei boschi
La città e le sue mura incerte
Per sempre
La terra d'ombra
In questo piccolo mondo
Lo spirito bambino
Sirene
Giorno di vacanza
Génie la matta
Mattino e sera
Eden
L'anno che bruciammo i fantasmi