Dettagli Recensione
la confusione delle lingue.
Questo libro mostra quanto i legami familiari siano importanti nella costruzione della personalità: la giovane protagonista, descritta in modo vivido da Joyce Caol Oates, è cresciuta in un ambiente familiare molto povero, non solo economicamente ma anche emotivamente, il padre è un giocatore d’azzardo che le insegnerà a “giocarsi la vita” senza riflettere, la madre è una donna fredda e svalutante.
Un bambino può imparare a volersi bene e a rispettarsi solo se ha fatto esperienza, fin dai primi mesi di vita, di essere guardato dai propri genitori con amore e rispetto, a Katya questa esperienza è mancata, non si è sentita ri-conosciuta come persona degna d’amore e crescendo non può riconoscere sé stessa come tale né sviluppare un senso del sé integrato e forte. Così Katya guardandosi allo specchio non può pensare “quella sono io” ma solo chiedersi: “ quella dovrei essere io?”.
Leggendo questo romanzo, impariamo a conoscere questa giovane ragazza che appare come disorientata e catapultata nel mondo senza alcuna difesa, che svela la sua profonda necessità di sentirsi amata e quindi ri-conosciuta dagli altri . le sue esperienze infantili le hanno insegnato poco rispetto ai legami di amore e di tenerezza, nutrimento vitale per ogni essere umano, così Katya non può far altro che confondere l’amore con le attenzioni , i regali, i soldi che Marcus Kidder le offre. Marcus Kidder è un uomo anziano e molto stimato dalla comunità e il suo personaggio appare da subito ambiguo e pericoloso.
La relazione tra i due si snoda nella narrazione, tra il desiderio di Katya di essere amata senza sapere cosa questo voglia dire e le ambigue intenzioni dell’anziano Kidder che rimangono perlopiù oscure al lettore fino alla fine.
Questo romanzo mi ricorda l’articolo dello psicoanalista Ferenczi “la confusione delle lingue” che spiega come sia traumatico per un bambino confondere il linguaggio della tenerezza (appartenente alla sfera dell’infanzia) dal linguaggio della passione (appartenente al mondo degli adutli), intendendo il termine passione in senso più amplio non solo come passione sessuale.
L’unica critica che potrei muovere a questo romanzo, riguarda il titolo, perché “una brava ragazza”? è forse un modo per evitare che il lettore giudichi Katya? Avrei scelto un titolo diverso, più vicino al tema della ricerca della propria identità a partire dai legami affettivi.
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