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La menomazione di Lajos
Lajos sta per tornare, Lajos tornera'.
Placida scorreva la vita di Eszter prima di essere scossa da una notizia inaspettata. Dopo vent'anni , i primi tempi superati col cuore ebbro di speranza, i seguenti nell'oblío della rassegnazione, lui torna.
L'unico uomo da lei mai amato, colui che le volto' le spalle per sposare l'odiata sorella, ambasciator che porta pena ricompare dopo due decenni di mutismo.
Pruriginoso cicerone della menzogna, abile giocoliere di bugia e arroganza che col calar del sipario leva il cappello e si arroga il diritto di chieder pecunia guardando dritto negli occhi, eccolo Lajos, i capelli ingrigiti ma gli stessi metodi di giovanile astuzia.
Che colpa ha questo povero ammaliatore se la vita e' cosi' assurda da esigere il riscatto dei crediti concessi, quando professare il culto del debito e della truffa , denudarsi da ogni sorta di coscienza sarebbe cosi' semplice, alla portata di chiunque ? Del resto l'intenzione e' cio' che conta, se essa e' benevola il mezzo e' giustificabile. No ?
Eszter dalla figura opaca ascolta e capisce. Cio' che un tempo ha avuto inizio, prima o poi reclama la sua fine.
Paradosso della rassegnazione, Marai propone un romanzo con pochi personaggi egregiamente delineati . Benchè l'evolversi della vicenda si riveli poco sostenibile in nome di quel minimo di senso della giustizia e del riscatto che ognuno ha in sè, la trama incuriosisce e tiene viva l'attenzione.
Lo stile dell'autore incanta scivolando sulle pagine con un pennino di cristallo artigianale privo di imperfezioni, in paragrafi di un lindore tale da non temere il peggiore astigmatismo.
Gli amori infelici non finiscono mai Eszter, perlomeno finche' noi avalliamo il loro protrarsi. Buona lettura.
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Commenti
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@Silvia penso ti potrebbe piacere, l'analisi di questi due protagonisti e' incredibile, tanto quanto il clima che si respira. Cosi' fastidioso eppure attraente ... ;-)
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