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Il ballo
 
Il ballo 2013-05-27 16:07:52 Cristina72
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Cristina72 Opinione inserita da Cristina72    27 Mag, 2013
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“Povera mamma...”

E' un racconto che possiede le caratteristiche di un sogno ad occhi aperti scaturito dall'odio viscerale di una quattordicenne, non più bambina e non ancora adulta, sola in quella terra di nessuno che è l'inizio dell'adolescenza. Ma Antoinette non è un'adolescente qualunque, possiede già in potenza la sensualità di una donna e un'intelligenza acuta che le permette di giudicare gli adulti con spietata cognizione di causa.
“Non sei molto sveglia, temo, povera figlia mia”, sospira spesso Rosine, madre odiosa e odiata.
Il sapore salato e amaro di lacrime di umiliazione è una costante nelle scene di vita familiare, ma sono lacrime che non scorreranno impunemente, e Rosine, donna dalla rabbiosa voglia di godersi una vita di lussi arrivati forse troppo tardi, da carnefice diventerà la vittima perfetta.
La figlia entra senza difficoltà nella sua mente limitata e ne scandaglia i pensieri: il desiderio di un amante, l'angoscia di scorgere i primi segni di vecchiaia davanti allo specchio, la paura di essere presa in giro da chi dovesse scoprire che non è nata ricca.
I suoi vezzi da parvenue, come quello di dare del lei al marito in presenza dei domestici o di addobbarsi di gioielli dalla testa ai piedi, diventano inutili e patetici di fronte al giudizio implacabile di Antoinette - e alla sua implacabile vendetta.
Il giorno del ballo, organizzato in gran pompa per entrare ufficialmente negli ambienti che contano, segnerà l'inizio di qualcosa per entrambe: una comincerà a vivere “ricca del suo avvenire”, l'altra, “raggomitolata su stessa”, a morire.
Spettatrice e attrice, la ragazzina si godrà gli effetti dello sfacelo di cui è artefice, con “una sorta di sdegno, di indifferenza sprezzante” che stupisce chi non conosce già la sensibilità furiosa della Némirovsky e dei suoi personaggi.
La battaglia è vinta, la vendetta è compiuta: Rosine è finalmente distrutta, umiliata, annientata...
E' il momento di concedere al nemico, con una carezza senza affetto, l'onore delle armi: “Povera mamma...”.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
"La disubbidienza" di Moravia, le altre opere della Némirovsky.
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Commenti

9 risultati - visualizzati 1 - 9
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E' piaciuto anche a te! Mi fa piacere perchè nonostante sia un piccolo libro racchiude tanto materiale con cui riflettere e discutere, forse è questa la forza dei grandi scrittori/trici! Ciao!
Che bellezza di commento ! Il libro ce l'ho, a gentil conferma il tuo parere :-)
Bella recensione Cristina... Hai reso perfettamente la veridicità della dinamica che la vittima, appena ne ha occasione, spesso, diventa ella stessa il carnefice.
In risposta ad un precedente commento
petra
27 Mag, 2013
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Crudele e potente al tempo stessso questo racconto....L'hai reso meravigliosamente Cristina!
Cristina che bella frase: "sola in quella terra di nessuno che è l'inizio dell'adolescenza"...
In risposta ad un precedente commento
JUNE
28 Mag, 2013
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stupenda recensione!
Grazie a tutti, mi fa piacere che abbiate apprezzato! @Sharma: proprio così, poche pagine e tanto materiale su cui riflettere.
Che foga Cristina!!
E' l'influsso némirovskiano Gracy :-)
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