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COME SE AVESSERO VISSUTO SOLO A MATITA
Un titolo assurdo per un libro splendido. Il titolo originale, “Perla”, sarebbe stato perfetto; in alternativa, il testo offre molte espressioni in grado di suggerire il contenuto e lo stile del romanzo. E invece no. L’espressione scelta è presente nel testo, ma nel titolo risulta del tutto fuori contesto. Il titolo è stato appiccicato su questo capolavoro perché richiama ad altri titoli già noti, già venduti. Era davvero necessario?
Il romanzo è davvero splendido. Iniziamo dallo stile, che può vantare una bellezza insolita, in grado di soddisfare i palati più raffinati e i lettori più pigri: la scelta lessicale non è mai banale; le immagini e le allusioni hanno una forza coinvolgente; le frasi sono dei gioielli dalla lunghezza molto variabile, che tuttavia mantiene un ritmo variabile ma sempre sostenuto, mai stonato.
Le parole e i flashback scolpiscono personaggi stupefacenti nelle loro sfaccettature e ambiguità, che esprimono senza eccessi, con grazia ma senza sdolcinature le loro sofferenze, le loro speranze, la loro miseria. Il più riuscito è il fantasma che si nutre di acqua, un’entità umida e maleodorante e incerta, che assolve il compito di tutti i fantasmi: ricordare e far ricordare; rimediare all’incompiutezza della vita e delle sue memorie; rincorrere la giustizia; sollevare i veli della morte.
I flashback rincorrono senza tregua gli orrori del passato recente e gli incubi attuali, ambientati in un’Argentina vitale e commovente, che cerca di regolare i conti con il suo passato per costruire un futuro pulito. La storia di Perla, il piccolo tesoro salvato dall’orrore, si muove nel suo paese e nella sua città, Buenos Aires, restituendo al lettore l’atmosfera e il dinamismo del presente, le celle buie in cui si sono consumati delitti mai sopiti, gli incubi e le memorie delle vittime mai dimenticate.
Un grande libro, una storia tragica narrata con delicatezza: non perdeteli.
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O che tu Di Martino mi hai trovato finalmente un buon libro dui desaparecidos ? E' un argomento che intriga ma non sono mai stata particolarmente soddisfatta delle mie letture, lo segno grazie.
Tu hai letto IL TEMPO DI BLANCA della Serrano, Antonella ? Il Gringo ogni tanto ritorna, io quel libro non lo scordero' mai, chissa' perche' non lo legge mai nessuno :-(
ANTONELLA non potrei mai separarmi dalla mia copia , io ne ho bisogno. Non me ne voglio disfare...
Intendevi quello ?
Come faccio senza Gringo, ma sai quanto ho pianto su quel libro ?
Piuttosto te ne regalo uno nuovo :-) Lascia fare a me e rimandami indirizzo in mp.
Ps. guarda che non parla propio di desaparecido, e' un argomento secondario, pero' mi e' venuto in mente con la tua rece.
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