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Siamo tutti un pò Jay Gatsby
Questo romanzo è un portento.
Lettura scorrevole, descrizioni dettagliate che permettono di vivere le scene rappresentate quasi fosse un film che si materializza davanti ai nostri occhi. Scene esuberanti di feste sfavillanti, trasgressive, spensierate in un'epoca d'oro, gli anni pre-crisi del '29 in cui tutto sembrava possibile, la ricchezza era un traguardo di vita e una sorta di redenzione. Ma tutto questo luccicare, tutto questo bagliore di mondanità nascondeva il marcio, l'ipocrisia, la vacuità della società di quel tempo. (Forse anche di oggi?)
Fitzgerald con una scrittura così essenziale, semplice ma elegante, che fa comprendere profonde tematiche e riflessioni, è riuscito a vedere le ombre di questa società e delle singole personalità che la componevano.
Jay Gatsby, al secolo James Gatz, è un uomo di umili origini di una famiglia del Mid-West che in giovane età decide di partire per compiere il suo destino di grandezza, per inseguire le sue ambizioni e sogni. Partecipa alla Prima Guerra Mondiale, diviene un eroe di guerra. Ma prima di questa esperienza fa conoscenza di Daisy, la donna che diverrà la massima aspirazione di vita, l'amore della sua vita. Ritornato anni dopo dal conflitto combattuto in Europa, decide di rivivere la storia d'amore precedente al conflitto. Ma nel frattempo tutto è cambiato, Daisy si è sposata a un rozzo, volgare e per giunta fedifrago miliardario di nome Tom Buchanan.
Gatz, di umili origini e squattrinato, assume lo pseudonimo di Jay Gatsby e nel giro di poco tempo, in modi fumosi e presumibilmente poco leciti è riuscito a mettere su una fortuna, divenendo uno degli uomini più ricchi e di spicco nella società New Yorkese.
(ma Fitzgerald lo fa solo intuire senza fare troppa luce sulla realizzazione della sua fortuna)
Gatsby è un uomo di buone maniere, educato, di classe, ben vestito, di buon eloquio, capace di stare in società, tuttavia il suo passato è per tutti un mistero e su di lui girano molte voci e credenze, alcune per nulla lusinghiere.
Avendo così costruito un'immagine di sé di uomo ricco e realizzato, Gatsby decide di ricominciare la sua storia d'amore con Daisy, convinto che il passato si possa ripetere e da lì ricominciare una nuova vita a due. Ma come ben si sa, questa è una mera utopia... e Gatsby rimane vittima di questa sua ostinata determinazione e di questo sogno in realtà irrealizzabile.
Il romanzo si conclude con un drammatico colpo di scena che esprime a pieno, in senso lato, la tragedia di un sogno che si infrange sotto i colpi di una realtà che è sempre cinica, spietata e per niente accondiscendente ai nostri più profondi desideri.
Il romanzo è l'esemplificazione della fragilità della condizione umana e dell'illusione di quello che era chiamato Sogno Americano.
Tuttavia questo capolavoro offre molti spunti di riflessione sul senso dell'amicizia e dell'amore, del potere e della ricchezza, ma anche della solitudine, dell'indifferenza.
Il Rapporto tra Gatsby e Daisy è un lucido spaccato sulle dinamiche di relazione tra uomo e donna, calati in un contesto sociale in cui si impongono valori effimeri e vacui e "di facciata". L'amore provato da Gatsby è quasi eroico, puro, assoluto e incrollabile.
Tuttavia la figura di Daisy all'apparenza così eterea e angelica ma anche seducente, come se fosse un simbolo di redenzione e di salvezza di ogni uomo che ama una donna, è in realtà una figura vuota, ipocrita e molto superficiale, la cui presunta profondità e nobiltà d'animo è solo il riflesso della passione e del sentimento che l'uomo ripone nella donna che in quel momento ama.
I personaggi di Daisy e Jordan Baker a fine romanzo fanno una figura a dir poco meschina e quasi infame. Tant'è che il narratore dice di Daisy e il marito fedifrago Tom:
"Erano gente indifferente, Tom e Daisy - sfracellavano cose e persone e poi si ritiravano nel loro denaro o nella loro ampia indifferenza o in ciò che comunque li teneva uniti, e lasciavano che altri mettessero a posto il pasticcio che avevano fatto"
A mio avviso, questo romanzo ha un punto di vista prettamente maschile. Donne non abbiatene a male, ma in questo romanzo, tra i vari temi trattati c'è anche quello della disonestà e della indecifrabile natura della donna agli occhi dell'uomo. Concetto ben esemplificato in questa citazione:
"la disonestà delle donne è qualcosa che non si biasima mai molto profondamente: mi dispiacque per un momento, ma poi non ci ripensai più”.
Credo che qualsiasi uomo, in un momento della sua vita sia stato un Jay Gatsby, ovvero profondamente innamorato di una donna che in realtà non provava la stessa profondità di sentimento, o peggio, che alla prima occasione preferisce seguire le convenienze personali, le convenzioni sociali legandosi magari a un altro uomo, molto più rozzo e superficiale ma più facoltoso e socialmente più alto locato.
Un libro vivamente consigliato a tutti, ricchissimo di significati e di tematiche su cui riflettere, che magari alla prima lettura non vengono colte subito.
Particolarmente adatto a qualsiasi uomo che deve lasciarsi alle spalle una donna che ha amato ma da cui è stato lasciato e che probabilmente non ha ancora smesso di amare.
Davvero catartico in questo senso.
Perché come insegna questo magnifico romanzo:
"Non si può ripetere il passato"
E soprattutto
"E così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato."
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