Dettagli Recensione
Vite che non sono la mia
Da tempo avevo curiosità di leggere questo libro e quando l’ho trovato in offerta a meno di cinque euro l’ho scaricato al volo , stavolta devo dire grazie alla tecnologia, probabilmente a prezzo pieno non l’avrei acquistato, e mi sarei persa un bellissimo e commovente romanzo, uno di quelle letture che lascia il segno e difficilmente si dimentica .
Emmanuel Carrere, scrittore francese, ha sentito quasi l’esigenza di raccontarci la storia di queste persone , così sfortunate incontrate nella sua vita nell’arco di brevissimo tempo.
Nel Natale del 2004 si trovava in vacanza con la compagna e i figli in Sri Lanka ed ha assistito a una delle più grandi tragedie naturali dei nostri tempi : lo tsunami . Qua incontrano una coppia che ha perso la figlioletta di 4 anni, portata via dall’onda mentre giocava sulla spiaggia, ricostruisce quei giorni , lo strazio di chi ha perso un famigliare, la disperata ricerca di chi vuole portare a casa almeno un corpo da seppellire e anche la gioia di chi si ritrova inaspettatamente.
Al ritorno a casa dopo pochi mesi la morte si riaffaccia nella sua vita : Juliette la sorella della sua compagna si riammala di tumore, dopo averlo sconfitto da ragazzina questa volta Juliette non può far altro che arrendersi al proprio destino con grande coraggio e una forza inarrestabile che contraddistingue una mamma che sa che sta per lasciare le sue tre bambine.
Devo dire che nella prima parte ho trovato lo stile un po’ più giornalistico e meno personale ma nella seconda parte l’autore si è decisamente rifatto e ci ha messo molto più sentimento , riuscendo a commuovermi parecchio.
Un libro non di facile lettura, non per lo stile decisamente fluido, ma per i contenuti , a tratti si arranca un po’, quando si perde nei discorsi sulla legge e la giustizia con il collega di Juliette ma nell’insieme è davvero una lettura che merita .