Dettagli Recensione
Scrittura cuneiforme
Non saprei da dove cominciare per commentare la meravigliosa e affascinate storia narrata in queste pagine. Mi rendo conto quanto sia difficile per me, cercare di spiegare in poche righe , un mondo e una storia lontane da me, eppure vicine nell'amore e ne dolore trasmesso, che mi colpisce in quanto figlia. Infatti Il rapporto tra un padre un figlio è un legame così unico, così particolare che tutto il resto ne è escluso ,e anche il dolore, i sacrifici che ne provengono sono intensi e difficili da capire pienamente.
Attraverso una scrittura semplice, pacata ma poetica, Kader Abdolah ci fa immergere proprio in questa storia tra un padre, riparatore di tappeti e un figlio rivoluzionario dell’Iran, nel suo passaggio di poteri tra lo scià di Persia e il “regime religioso” di Khomeini. Tutto intorno a loro è immerso nella tradizione, nelle credenze popolari e religiose, nelle superstizioni, nella cultura affascinante che converge nelle donne che annodando tappeti, ricamandoci i loro sogni di libertà; nella grotta che riporta un’antica scrittura cuneiforme che nessun studioso nel corso dei secoli è riuscito e decifrare.;o all'interno di un pozzo dove si crede, sia rifugiato da secoli l’ultimo discendente di Maometto. In mezzo loro, AKbar e il figlio Ismail, nato per aiutare il padre sordomuto. Il loro legame è così forte che si comprendono anche solo con gli sguardi o con il corpo, tra loro non c’è bisogno di parole, basta ammirare le stelle insieme per sentirsi legati ad unico universo. Solo Ismail riesce ad entrare nel mondo ovattato di suo padre. Naturale dunque che nel momento in cui un legame del genere è spezzato –come il filo di lana che serve per riparare un tappeto- si crei il vuoto , una mancanza.
Così che quel padre che per tutta la sua lunga esistenza si è chiuso nel proprio silenzio, lasciando che la vita scorresse placida intorno a lui, ora agisce e ora parla ,anzi griderà disperato un nome. Il suo sacrificio non rimarrà vano, ma anzi segnerà un inizio pieno di speranza per i suoi figli simbolo delle generazioni future.
La perdita è un’esperienza che porta ad una strada nuova. Una nuova occasione per pensare in modo diverso. Perdere non è la fine di tutto, ma la fine di un certo modo di pensare. Chi cade in un punto, in un altro si rialza. Questa è la legge della vita
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