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Il buio oltre la siepe
 
Il buio oltre la siepe 2013-05-04 08:33:48 enricocaramuscio
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
enricocaramuscio Opinione inserita da enricocaramuscio    04 Mag, 2013
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Confini mentali

La siepe come linea di demarcazione di un confine territoriale, come quella che separa la casa dei Finch da quella dei Radley, e che Scout, Jem e Dill vogliono a tutti i costi varcare per indagare nella vita del misterioso Arthur. Ma anche, in senso figurato, la siepe come simbolo di un confine mentale, che non permette di superare i propri limiti restando legati ad insensati pregiudizi e antiche convinzioni, barriere che il signor Finch si trova a dover fronteggiare attirandosi l'antipatia e il disprezzo della sua comunità, ma anche il rispetto e l'ammirazione dei pochi che la pensano come lui. Anni trenta. Stati Uniti, Alabama, Maycomb. La schiavitù ormai è stata abolita da un pezzo ma nei bianchi non è mai sparita la tendenza a giudicare e trattare i neri come esseri inferiori, a metterli da parte, a sfruttarli, ad usarli come capri espiatori. Atticus Finch è uno stimatissimo avvocato vedovo e padre di due bambini, Jem e Scout, che cerca di educare nel migliore dei modi aiutato dalla sua domestica di colore Calpurnia. Atticus accetta l'incarico di difendere Tom Robinson, un nero accusato di violenza carnale nei confronti della giovane bianca Mayella, figlia del balordo Bob Ewell. Una decisione giudicata scandalosa da tantissima gente e che porterà lui e i suoi figli a vivere un periodo difficile caratterizzato da volgarità, critiche, accuse e minacce. Ma i Finch affronteranno la situazione a testa alta, cercando in ogni modo di far fronte alla mentalità arretrata e bigotta dei loro concittadini. Per salvare la vita al povero Tom però potrebbe non essere sufficiente provarne l'innocenza, il colore della sua pelle è di per sé un inequivocabile indizio di colpevolezza. Voce narrante è la piccola e ribelle Jean Louise detta Scout che, accompagnata dal fratello maggiore Jem, cerca di barcamenarsi tra le difficoltà tipiche della sua età e le vicende degli adulti che finiscono per coinvolgerla. La sua dolcezza e la sua precoce intelligenza si trovano spiazzate davanti alla cattiveria e ai preconcetti che la circondano, la sua genuinità cozza con l'ottusità di squallidi luoghi comuni e l'ipocrisia di ridicole convenzioni sociali. Harper Lee è bravissima nel raccontare l'insensatezza di alcuni comportamenti umani attraverso gli occhi innocenti e puri di una ragazzina, miscelando la crudeltà e la tensione con l'allegria dei giochi e un pizzico di umorismo. Lo stile è ben curato, così come l'analisi dei personaggi e della società dell'epoca. Importante il messaggio che l'autrice lancia ai lettori: mai fermarsi alle apparenze, mai barricarsi nelle proprie certezze, ma tenere sempre aperta la mente al confronto e al dialogo: solo così si può superare la siepe che ci tiene confinati nelle nostre convinzioni e trasformare in luce le tenebre del pregiudizio.

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
"Radici" di Alex Haley
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Commenti

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Bravissimo Enrico e grazie per la bellissima segnalazione. Tema sempre attuale purtroppo...
Bellissima l'immagine data dalla tua ultima frase oltre che molto importante e vera...per me!
Pia
In risposta ad un precedente commento
C.U.B.
04 Mag, 2013
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Eccellente questo tuo commento Enrico, il libro l'ho in ld da una vita, verra' il suo turno prima o poi poverino ?
;-)
E' un libro che andrebbe letto nelle scuole, è una meraviglia di lettura che non conosce tempo. E' il libro che avrebbe voluto scrivere Joe Lansdale...e penso anche molti altri americani. Bel commento Enrico!
Grazie ragazze
@ Pia: è vero, purtroppo questo tema resta sempre attuale, le tenebre del pregiudizio sono dure a schiarirsi...
@C.U.B.: i libri sanno aspettare ma è talmente bello che ti consiglio di non lasciarlo troppo in attesa :-)
@Gracy: sono d'accordo, è immortale e molto educativo
Bravo Enrico!
io ho avuto un rapporto strano con questo libro, tanto che non sono riuscita a recensirlo....
Grazie Silvia....in che senso strano?
avevo delle grandissime aspettative, erano anni che volevo leggerlo.....eppoi mi ha lasciato un senso di insoddisfazione, come se mi fosse mancato qualcosa....
mi dissi : " ma come???!!! per tutti è un romanzo speciale.."
ogni volta che leggo una recensione bella come la tua, penso che forse in futuro dovrei provare a rileggerlo....
Ricordo ancora il bellissimo film con Gregory Peck in bianco e nero, ma non ho mai letto il romanzo. Chissà perché! Ora lo faccio. Grazie e bella recensione!
Capisco, anche a me è successo di restare deluso da libri che godono di un'ottima reputazione...vabbè, non necessariamente un romanzo che piace a tanta gente deve piacere anche a noi, giusto?
Grazie a te Sharma, te lo consiglio vivamente...e corro a procurarmi il film :-)
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