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Bella, ingombrante, voluttuosa Dona Flor
Amado ci narra questa favola, che pur iniziando con una morte, la morte di Vadinho marito di Dona Flor, è comunque un inno alla gioia di vivere. Nonostante il dolore di Dona Flor , le sue lacrime versate per quello screanzato di Vadinho, ogni pagina è intrisa di allegria e ilarità.
Bella, sensuale Dona Flor , succulenta e saporita come i piatti che cucina. Non si può non provare solidarietà con questa donna innamorata pazza di un debosciato come Vadinho: amante delle donne, del gioco e del vino, che ha vissuto tra imprese divertenti, raggiri sfacciati, pasticci e imbrogli. Una vita stressante quella condotta da quest’uomo, che lo portano alla morte a soli 31 anni.
Ma a onor del vero, Vadinho aveva anche un cuore gentile, amico di tutti e sempre pronto ad aiutare chi si trovava in difficoltà, per questo in tanti gli volevano bene. E in molti vogliono bene a Dona Flor, e non la lasciano mai sola. Tanti i personaggi che in un incessante turbinio ruotano intorno a lei, a partire dalla madre Dona Rozilda. Questa donna in realtà non è una donna “ma un mercoledì delle ceneri” in quanto in grado di sterminare il buon umore a chiunque (tranne a Vadinho). Rabbiosa e velenosa con tutti, anche con il povero marito incapace di offrire a lei e alle figlie, una vita agiata. Così la gente afferma che, questo povero uomo abbia pazientemente aspettato la prima banale malattia, pur di passare finalmente a “miglior vita".
Ci sono poi le comari con il loro continuo pettegolio: un piccolo gruppo ben nutrito di donne giovani e vecchie, perché in fondo spettegolare è un’attività che “non richiede atto di nascita”. Ecco allora Dona Romilda, Dona Amelia, Dona Norma l’amica del cuore di Dona Flor, che si fa in quattro per tutti i vicini, prestando cibo e vestiti, dispensando saggi consigli,e poi, suo marito Zè Sempeio il malato immaginario, che passa tutta la sua vita a letto convinto che la morte sia vicina. E a proposito di pettegolezzi c’è anche Dona Dinora “capostipite delle Beghine”, la più pettegola di tutte, al punto tale di avere guadagnato la fama di veggente. Sarà proprio dona Dinora a “prevedere” il secondo matrimonio di Dona Flor con un farmacista di nome Teodoro. Finalmente un uomo di animo tranquillo e modi pacati che , nonostante l’età, alla vista di Dona Flor si agita e trema tutto come fosse un ragazzino al primo amore. Un uomo dabbene quindi, (nulla a che vedere con Vadinho), nemico delle frodi e dei raggiri, amante delle leggi e delle usanze, ma soprattutto amico fedele dell’ordine e della quotidianità. Dona Flor accanto a Teodoro sembra dunque trovare la pace e la tranquillità che voleva, tutta la sua vita ora è organizzata a cadenze regolari, anche gli incontri intimi avvengono solo ed esclusivamente di “martedì e sabato con bis”. Eppure nel suo animo l’irrequietezza si fa strada, fino a rimpiangere il suo primo marito, che per amor suo torna dall’al di là e…..
Amado come uno stregone usa una scrittura intrisa di magia che fin dalla prima pagina ti fa immergere dentro i sapori, i colori e gli odori e la solarità del Brasile.