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J.K. Ma perchè?
J.K. ma perchè? Posso capire che dopo più di un decennio passato tra maghetti adolescenti e fan accaniti avessi voglia di un radicale cambiamento, posso capire che tu abbia deciso di raccontare una quotidianità ordinaria in totale assenza di buonismo ed incantesimi, posso cercare di sforzarmi di capire...ma alla fine rimane solo una domanda: perchè?
Probabilmente la mia delusione è direttamente proporzionale alle aspettative che avevo.
“il seggio vacante” è un romanzo cupo, crudo e che lascia l’amaro in bocca e negli occhi, è la cronaca di una comunità, Pagford, scossa dalla morte dell’unico cittadino di indole positiva e che dopo la di lui dipartita tira fuori il peggio di sé. Una carrellata di personaggi appena drappeggiati ci coinvolgerà nelle sordide meschinità di una collettività malata di egoismo e menefreghismo, impregnata d’odio e di discriminazioni. C’è di tutto, dal salumiere che si crede Dio e che viscidamente tira le fila del consiglio comunale, la moglie arpia e primadonna, la coppia in crisi, l’uomo che non riesce a prendersi delle responsabilità, la drogata, la prostituta, la santa, l’odio tra genitori e figli, la madre autorevole, il padre padrone violento, quello assente….e via di seguito fino a creare il “peggio” della società civile di oggigiorno.
Stile poco frizzante, ricco di lunghi periodi tra parentesi (era proprio necessario?), traduzione un po’ sopra le righe soprattutto nei primi capitoli.
Lento, noioso e pesante…insomma proprio non mi è piaciuto.
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Commenti
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Ciao
:((
:))
magari, sabry, magari!
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Ciao.
Gineisa