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Il serial killer secondo Amélie Nothomb
Perché una persona dovrebbe decidere di diventare un sicario? Forse per una delusione d’amore?
“Fu un suicidio sensoriale, l’inizio di una nuova esistenza”.
“Abitavo in una specie di vuoto”.
Il cuore … “non dimorava più nel mio petto … Al suo posto invece c’era una pompa meccanica facile da irrorare”.
Urbano (che poi diventa Innocenzo) giunge a questa determinazione e scopre che il lavoro gli piace: “Faceva proprio per me questo mestiere le cui esigenze mi incantavano”. “… L’atto di uccidere … mi apparentava alle divinità più ingiuste oppure, al contrario, al dio più avveduto, colui che unico traccia il confine tra il bene e il male”.
Ne ricava addirittura un perverso piacere: “Il mio sesso si eccitava solo all’idea dell’emoglobina” e gli omicidi alimentano le sue “fantasie post homicidem”.
Urbano ha il suo metodo: “Non preparavo a lungo i miei omicidi con mille dettagli maniacali, uccidevo chi capitava per ubbidire a un’esigenza igienica”.
E svolge il lavoro con una colonna sonora: “Il percorso della musica diventa la via crucis del processo mentale”; “… i Radiohead mi inebetivano in maniera ancora più potente delle patologie”.
Poi qualcosa si spezza (“meno sai delle tue vittime, meglio è”). Mentre stermina la famiglia di un ministro, entra in possesso del diario della figlia, lei stessa vittima (“Leggere il suo diario mi parve all’improvviso un crimine impossibile da espiare”) e identificata con una rondine che muore nell’appartamento del sicario.
“Con l’uccellino in tasca, andai al cimitero di Père Lachaise.”
“Mentre camminavo verso l’uscita, costatai il miracolo. La mia frigidità si era trasformata nel contrario, un’eccezionale iperestesia”.
Il diario, in modo abbastanza sorprendente, si rivelerà lo strumento del contrappasso.
Amélie Nothomb provoca, dissacra, scandalizza (ci riesce?), ricorre al paradosso. La storia è iperbolica e strumentale, ha il sapore dell’apologo trasgressivo. L’importante è che venga colto come tale …
Bruno Elpis
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Indossando le scarpe alate di Mercurio...
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"L'intimita' al giorno d'oggi e' il Santo Graal " , io ho amato questo (durissimo) libro per questo concetto, in un'epoca in cui l'intimita' sembra essere un valore sempre piu' sconosciuto.
Tra i miei Nothomb preferiti.
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