Dettagli Recensione
... Che roba è?
E’ un libro per ragazzini con un’impronta fortemente “piccola brividiana”, stile asciutto e asettico, personaggi amorfi e poco movimentati e privi di qualsivoglia personalità. Piccoli brividi in confronto al romanzo sono dei capolavori.
La trama mi ha ricordato molto il film “Pirata dei caraibi:La maledizione della prima luna” dove fanno da sfondo scenari sottomarini e navi abbandonate sul fondo dell’oceano ricoperte di alghe e ruggine, e un strampalato personaggio d’oltretomba e spettrale in stile Davy Jones con le fattezze di un pagliaccio un po’ alla It che reclama vite umane per nutrirsene e mantenersi eternamente in vita.
C’è da dire poi che l’ambientazione e i costumi dell’epoca del 1943 sono del tutto assenti. La famiglia di Max ,il ragazzino protagonista, si comporta come una qualunque famiglia del nostro secolo e mi ha ricordato le famiglie “stampo” di Piccoli brividi dove il padre è il solito imbranato orgoglioso, la madre che cerca di alleviare le figuracce del marito e i figli che si comportano come gli adolescenti di oggi,non certo come quelli dell’anno 1943 nel pieno della guerra.
Ho come la vaga( e mica tanto vaga) impressione che il Zafòn sia partito dalla base dei libri di R. L. Stine.
Nell’introduzione del libro lo scrittore augura caldamente ai lettori adulti di immergersi nell’avventura di questo libro …
Zafòn,Zafòn,non prendiamoci in giro!
Devo dire che appena ho letto la prima pagina mi sono ricordata del saggio ammonimento di una lettrice Qlibri che mi sconsigliò la lettura di questo libro. Me ne sono ricordata … troppo tardi!
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Per ragazzi, certo, un pò orror, niente di che.