Dettagli Recensione
L' "amore" ai tempi del wrestling
Altro che “splendido”! Questo libro è un disastro punto e basta. Eh sì che avevo grandi aspettative amando la letteratura rosa…
Le uniche cose che si salvano, a mio parere, sono lo stile di scrittura e il contenuto delle prime pagine. Perché Jamie McGuire scrive molto bene, e su questo non ci piove: il lessico è molto curato e semplice, le descrizioni non sono eccessivamente lunghe ma rimangono comunque ben fatte e oltretutto l’inizio della storia mi aveva proprio conquistata: adoravo seguire ogni singola fase del corteggiamento di Abby da parte di Travis, lei che vinceva la sua riservatezza per abbandonarsi tra le braccia di quel ragazzo perdutamente innamorato di lei…
Eh sì. Avrei proprio voluto che questo dolce, lungo e travagliato corteggiamento dell’inizio del romanzo non finisse mai… Ma, ahimè, desiderare non basta, perché arriva immediatamente l’elemento che più ho odiato in assoluto e che distrugge tutta la bellezza del principio, ovvero i personaggi (che nel corso della storia non fanno altro che mangiare, dormire, ubriacarsi e partecipare a festini), i quali sembrano tutti quanti degli stupidi burattini provenienti da un teatrino dell’assurdo!
Partiamo con la ciliegina sulla torta (parecchio grama, bisogna dirlo), ovvero Travis “Mad Dog” Maddox (e Mad lo è per davvero) che sembra il figlio nato dal matrimonio tra Arnold Schwarzenegger e Sylvester Stallone: non appena uno tossisce o sfiora la sua amata con la punta dell’unghia, il suddetto “Cane Pazzo” per poco non lo ammazza di botte! Sul serio: in tutto il libro Travis avrà picchiato almeno una decina di persone e senza che nessuno intervenga a fare qualcosa o a punire qualcuno! Devo proprio ammettere che durante la lettura mi veniva una voglia matta di entrare nel romanzo per soccorrere i poveri sfortunati lividi, pesti e sanguinanti e portare loro in un ospedale e Travis al manicomio!
E non chiamatemelo amore, per favore! Questa è pazzia pura. (Non sarà che forse ho letto “L’arte della guerra” di Sun Tzu sotto falso nome)?
Ho sentito un sacco di ragazze dire che vorrebbero un fidanzato come Travis… Beh, io passo! Ma vogliamo parlare, poi, del fatto che ogni ragazza farebbe di tutto per andare a letto con lui e non appena lo vede sbava come un cagnolino? Ormai hanno proprio stufato questi personaggi così finti, forzati e costruiti!
Al secondo posto abbiamo America, la migliore amica di Abby, nonché l’incoerenza fatta persona: prima fa di tutto per allontanare la protagonista da Travis, poi vuole che si fidanzi con lui, poi le intima nuovamente di lasciarlo, poi ricomincia a dirle di tornare con lui… Che due scatole! Deciditi, ragazza mia!
Terzo posto: Parker Hayes, primo interesse amoroso di Abby, che io ho soprannominato “Il Bietolone” perché, nonostante anche un cieco si accorga di quanto sia forte il rapporto tra Abby e Travis, lui continua imperterrito come un tontolone a corteggiare la protagonista senza nemmeno manifestare qualche segno di gelosia per la loro relazione! Boh. Io al suo posto avrei mollato Abby da un pezzo.
Quarto posto: Abby Abernathy, una ragazza piuttosto insopportabile, superficiale e stupidotta che si crea tanti problemi inutili, assurdi, insensati e per niente, quando un ragazzo darebbe la vita per lei nella totalità del suo amore incondizionato. Svegliati Abby e finiscila di crogiolarti in tragici piagnistei autobiografici, cinematografici e farlocchi, dato che in tutto il romanzo ti fingi la santarellina di turno!
Quinto posto: tutti gli altri personaggi secondari, utili quanto un maglione di lana a Ferragosto e piazzati proprio lì a casaccio tanto per allungare il brodo e le pagine.
Per riassumere: la delusione, viste le ottime premesse, è stata veramente cocente, il libro, dopo le prime pagine, diventa un mattone colossale e piuttosto ripetitivo (ho impiegato una vita a terminarlo) e… Beh, sulla spropositata bellezza dei personaggi ho detto tutto.
So che a molti è piaciuto, e rispetto pienamente gli estimatori di questo libro, ma io personalmente non me la sento di consigliarlo.
P.S. Dovrebbe uscire prossimamente il seguito del romanzo, il cui titolo inglese è “Walking disaster”, e non è altro che “Uno splendido disastro” scritto dal punto di vista di Travis.
Ma mi sa tanto che non lo leggerò.
Indicazioni utili
Commenti
14 risultati - visualizzati 1 - 10 | 1 2 |
Ordina
|
Non mi attirava comunque, ma anche io mi fido della tua critica :-)
Alla prossima!
Ama: considera che la mia recensione è supersoggettivissima e chissá, se lo leggi magari a te potrebbe piacere. :-)
14 risultati - visualizzati 1 - 10 | 1 2 |