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...e un tuffo nella vita degli altri…
Avete presente il Bignami che si usava a scuola? Poche parole per spiegare il tutto, la panacea che confortava gli studenti poco avvezzi all’approfondimento e allo studio costante...Beh John Cheever, incarna un pò il Bignami…sto delirando, nel Bignami manca l’anima!
Daccapo…avete presente un breve racconto? C’era una volta un principe che diventa ranocchio e che col bacio della principessa…bla bla bla, John Cheever ce li racconta in punta di piedi e ci serve su un vassoio d’argento storie dove non ci sono principi e regni da favola.
Anima, John Cheever ha anima da vendere…è l’anima il motore dei suoi racconti. Cheever racconta storie brevissime, geniali che hanno dentro la linfa, l’essenza della vita, della quotidianità, della collettività nel suo insieme e lo fa mettendo la sua anima, quella di scrittore capace di vedere oltre il suo naso, oltre l’apparenza, oltre la facciata delle famiglie americane della metà del secolo scorso. Pennellate di vita raccontate senza fare giri di parole e senza elucubrazioni filosofiche, lo fa con la sua semplicità di uomo che ha sbattuto la faccia contro la società del suo tempo, con l’alcool, il successo, la depressione. Cosa ci si poteva aspettare da Cheever, amico di Carver, che si fa espellere dall’accademia come Fitzgerald e che ama Bellow e Malamud? Solo cose grandiose, piccoli sprazzi di verità nascoste dietro il cinismo e le bugie che fanno parte del nostro finto quieto vivere, come fa per certi aspetti Yeates, ma con minore angoscia.
Questa raccolta Fandango contiene tre racconti.
Il NUOTATORE che impersona le paure e le sofferenze dello stesso autore, che scriveva le sue opere in boxer, un uomo che decide di nuotare nelle piscine degli altri per esorcizzare il suo triste passato e lo fa in costume, denudato, privo di corazza e con l’orecchio teso all’ascolto dei salotti che attraversa, mistificando il suo fallimento, quasi macilento e affamato di gin.
UN GIORNO QUALSIASI punto di forza i dialoghi dei ricchi e dei loro servitori, la capacità di cogliere certe sensazioni quando gli altri sono completamente presi da altro o perché hanno troppo.
UNA RADIO STRAORDINARIA credo sia il migliore di tutti e tre. Una radio che parla e le sue interferenze fanno conoscere ad Irene un mondo completamente diverso dei suoi tranquilli vicini di casa, del suo bel condominio signorile e distinto. Irene rimane delusa dalle apparenze che finora l’hanno ingannata e la buttano nello sconforto…ma lei è come loro? E’ più felice, più appagata? Solo un genio come Cheever poteva dare una calibratura emotiva e perfetta a quell’Irene che si nasconde in ciascuno di noi.
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Commenti
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http://ecomm.bignami.com/shop/.....furbi i miei compagni!!!!
Ho capito ! In lombardo si chiamano (be...li CHIAMAVAMO, meglio usare il passato :-) " bigini " !
segnatevelo pure...se poi non vi piace me lo tirate dietro :DD...ma ne dubito!
Penso che i contemporanei americani meritano di essere letti, se non ci fossero stati loro molti autori del nostro tempo non sarebbero andati da nessuna parte...
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Qui non esiste , mai sentito O-o