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Cacau
Scritto nel lontano 1933, nonostante CACAO sia il secondo romanzo di un giovanissimo Amado io non trovo affatto sia acerbo anzi, l'unica differenza dalle sue opere piu' mature potrebbe essere la lunghezza, si tratta infatti di un libro molto breve.
Benche' non ami particolarmente la sua scrittura, semplice e talvolta confusionaria, non posso negare di essere pazza di lui e dell'inevitabile empatia che ogni volta si crea.
In premessa lascia due righe : " Ho cercato di raccontare in questo libro , con un minimo di letteratura per un massimo di onesta' , la vita dei lavoratori delle fazendas di cacao del Sud dello stato di Bahia. Sara' un romanzo proletario ? "
Ecco, minimo di letteratura e massimo di onesta' , questo e' esattamente cio ' che incontrerete sfogliando Cacao. E sara' bellissimo.
Il giovane protagonista lascia la sua casa per raggiungere l'Eldorado : le piantagioni di cacao del Nordest, sempre voraci di nuovi braccianti.
Ma se il lavoro non manca, si tratta spesso di sgobbare come schiavi in cambio di due soldi e se il fine era di sfuggire alla poverta' le vane speranze sono disattese , qui cio' che si trova e' solo miseria.
Miseria significa non solo non avere nulla, significa vendersi la dignita' pur di sopravvivere.
Ecco dove ci porta Amado, con le sue braccia di papa' protese a stringere in un abbraccio caldo e protettivo la sua povera gente, in un luogo dove un ragazzino val meno di un cocco di cacao. Dove il padrone puo' deflorare una bambina e poi buttarla in strada, a MORIRE di prostituzione.
Un libro di piccoli uomini che sputano sulla ricchezza, in nome dell'amore e dell'amicizia.
Un'epoca in cui la ricchezza sputa su tutto, in nome di altra ricchezza.
Breve, semplice, intenso, scritto con uno stile leggermente zoppicante e' il romanzo di denuncia di un bracciante brasiliano , per intercessione di un autore innamorato del suo Paese che non solo ti entra nel cuore, ma ti permette anche di entrare nel suo.
Buona lettura.
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Commenti
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Questo volevo scriverlo sull'opinione ma mi son scordata :-D
da dove consigli di iniziare, Cub?
bel commento!
@ Silvia...occhio che adesso parto col polpettone...
Perche' non partire da Cacao ? IO quando sperimento preferisco il breve.
E' una scrittura particolare, non bella , almeno a me non piace stilisticamente. Certo e' che la sua caratteristica e' scendere nel personaggio al punto tale che e' lui stesso il narratore, non il letterato.
Quindi talvolta la prosa e' a balze, sgrammaticata , confusionaria. Talvolta.
Ma io con lui sorrido, piango, mi emoziono e i suoi attori mi restano nel cuore in una maniera...
In realta' ne ho letti solo tre :
GABRIELLA GAROFANO E CANNELLA e' stata una guerra di circa tre anni, iniziata 2\3 volte e abbandonata. Poi e' giunto il suo momento. E' lungo e corposo,ma indimenticabile. Pero' come partenza non so...io inizierei con altro.
CAPITANI DELLA SPIAGGIA e' l'apoteosi della sua scrittura fuori dalle righe. E' un libro dela strada, sulla strada, di ninos analfabeti, senza contare la pessima traduzione della mia copia del '60 dove lo slang con cui parlavano i ragazzi e' stato tradotto in una sottospecie di dialetto fiorentino. Orribile, se scegli questo titolo cerca un'edizione recente. Comunque sia...effetto Amado : bellissimo, indimenticabile.
CACAO , benche' Amado fosse solo ventenne e' un piccolo assaggio di cosa troverai in tutti i suoi libri.
Perfetto per sperimentare ;-)
ps. bada che alla fine di Cacao potrebbe esserci un UTILISSIMO vocabolario dei termini portoghesi usati nel libro. Te lo dico - salvo tu parli portoghese- perche' io ho perso un sacco di tempo a cercarli e poi alla fine mi sono accorta che c'era l'inserto :-)
Ti avevo avvisata che mi scappava il polpettone ...
gentilissima e utilissima!!!!
mi sono segnata tutto :-)))
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