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Dio odia il Giappone
 
Dio odia il Giappone 2013-04-17 19:12:08 Lady Libro
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Stile 
 
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Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
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Lady Libro Opinione inserita da Lady Libro    17 Aprile, 2013
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E io amo questo libro!

Questo splendido libro, tra l'altro corredato da bellissime e buffe illustrazioni interne, è scritto in prima persona e sostanzialmente si divide in due blocchi stilistici: il primo puramente narrativo e cronologicamente lineare, mentre il secondo è scritto in forma di diario.
Attenzione però! Hiro Takata, nonché protagonista della vicenda, non scrive queste pagine del secondo blocco iniziando con il tipico “Caro diario” ma bensì con “Caro clone”.
“Perché mai?” vi chiederete voi. Beh, oltre che per descrivere meglio se stesso e la propria persona, il nostro Hiro immagina costantemente un ipotetico futuro di progresso scientifico nipponico (positivo o meno) che culminerà con la clonazione umana e di conseguenza anche la propria. Quindi, perché non fornire istruzioni personali e di sopravvivenza ad un nuovo me per aiutarlo a trionfare in questo Giappone odiato da Dio?
Perché è esattamente questa la Terra del Sol Levante degli anni Novanta ivi raccontata: immondizia. Un paese di false speranze, sogni infranti, vizi, peccati, sbornie, droghe e illusioni, segnato dalla crisi economica e dove migliaia di persone faticano a trovare, e a conservare, un lavoro.
Ed è qui che il protagonista nasce, cresce e si forma. Da bambino egli diventa ragazzo e infine uomo solo dopo un lunghissimo e difficile processo.
Bisogna proprio dirlo: Hiro Takata è semplicemente indimenticabile oltre che adorabile! E’uno di noi, seppur in versione molto comica ed esagerata, ed è impossibile non aver mai provato almeno una sola delle cose capitategli. Sfortunato in amore e in lavoro (appena ne trova uno lo perde con estrema facilità dopo pochi giorni per i motivi più assurdi), desideroso di essere accettato dagli altri, pieno di dubbi e insicurezze sul mondo, sulla società, e in particolare sulla propria identità, molto legato ai propri cari ma soprattutto… Simpaticissimo! Tutte le disavventure che capitano al povero Hiro sono raccontate con una verve talmente umoristica che non possono assolutamente lasciare indifferenti, essendo la dolce semplicità di una vita, condita con uno stile di scrittura non complesso e uno humor brillante, ciò che c’è di più bello quando si ride.
E quando qualcosa va bene… Che altro si può fare se non commuoversi per quel gran mito di Hiro dopo tutte le delusioni che ha dovuto ricevere?

Poche volte mi è capitato di ridere e piangere contemporaneamente leggendo un libro. Ebbene, dopo tanto tempo ho nuovamente sorriso fra le lacrime mentre il mio sguardo lucido si posava su questa meravigliosa storia.
“Dio odia il Giappone” non è solo un libro: è l’esaltazione stessa dei sentimenti di ogni tipo, accompagnata dal loro richiamo, rimpianto e rifiuto da parte di ogni personaggio.
Che altro dire, quindi? Tuffatevi insieme ad Hiro in questo Giappone decadente e divertentissimo! Non ve ne pentirete!

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Commenti

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Curiosa la forma narrativa che descrivi.
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17 Aprile, 2013
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Cioè? =)
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pinco
17 Aprile, 2013
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i due blocchi stilistici. Quando parli di due parti, una narrativa e uno in forma di diario.
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17 Aprile, 2013
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Ah! Sì, effettivamente l'ho trovata una scelta molto particolare ma credo che abbia reso perfetta la continuità della storia e abbia caratterizzato meravigliosamente un personaggio che ho a dir poco amato! =D
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pinco
17 Aprile, 2013
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erano alternati? oppure si intersecavano?
Credo che terrò d'occhio questo titolo...
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17 Aprile, 2013
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Dipende. La successione era parecchio discontinua: si potevano trovare cinque capitoli e subito dopo due pagine di diario, o una pagina di diario e dopo un capitolo....
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pinco
17 Aprile, 2013
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Capito,
grazie mille.
Pinco
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18 Aprile, 2013
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Figurati =)
Complimenti per il coivolgimento che hai messo nella recensione... e che bella segnalazione: avevo bisogno di un libro di questo tipo!
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C.U.B.
18 Aprile, 2013
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Bravissima :-D
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