Dettagli Recensione
la poesia di un ciliegio in fiore
Superfluo dire che questo romanzo è un capolavoro. Tante persone prima di me hanno avuto occasione di recensirlo, e non posso fare altro che allinearmi al loro giudizio più che positivo. La vita della Geisha narrata in questo romanzo mi è rimasta addosso; Sayuri, questo il suo nome, ha talmente preso vita tra le pagine di questo libro che inevitabile sarà il suo ricordo ogni volta che scorgerò un kimono e delle labbra a forma di bocciolo rosso.
Non ci troviamo davanti ad un romanzo da leggere, ma ad un romanzo che si “fa leggere”. Non pensate di riuscire a staccare facilmente gli occhi dalla lettura. L’autore è riuscito ad utilizzare una linguaggio talmente evocativo e poetico tale da essere completamente avvolti dalla bellezza.
Sayuri; Sayuri e la sua bellezza; Sayuri e i suoi occhi grigio-azzurri. Ogni volta che Sayuri narrerà la sua storia, vi sembrerà di guardarla nei suoi meravigliosi occhi, che ricordano tanto il colore dell’acqua. Ed attraverso i suoi occhi la sua storia sarà narrata proprio come un corso d’acqua, da quando nasce, corre impetuoso nel suo letto, cambia corso, incontra dei ciottoli che leviga ma alla fine si getta impetuoso con una cascata nel mare, ciò a cui il suo corso ha sempre bramato.
Una geisha per noi occidentali, spesso, è associata alla parola prostituta; cioè come una donna che vende il proprio corpo in cambio di denaro. Come descritto in questo libro la geisha non è una prostituta. Ma a me è sorta una domanda: è vero, il mestiere della geisha non è vendere il proprio corpo. La sua formazione dura anni, anni nei quali apprenderà l’arte di cantare, ballare, suonare e versare il the in modo corretto. La geisha dovrà apprendere come compiere tutti questi gesti con celata sensualità, perché questo sarà sostanzialmente il suo ruolo. Gli uomini pagheranno i loro servigi per le serate passate ad essere intrattenuti con balli, the e chiacchiere. Qualità indispensabile per una geisha essere gentile, servile e accondiscendente. Ecco. Le geisha non vendono (o meglio raramente) il proprio corpo, ma vendono la propria volontà di pensiero, non potranno mai essere sincere, non potranno rifiutarsi di servire un the ad un cliente, vendono in qualche modo la propria accondiscendenza a priori. Ogni cliente si aspetta di essere”coccolato” da una geisha, di passare una bella serata gioviale e spensierata, e paga per questo. Però questo vuol dire costringere una donna a sottomettersi a questo volere. Che piaccia o no questo a mio parere è prostituzione non del corpo ma di sé.
Questa mia riflessione certo non prescinde dal fatto che questo romanzo sia ben altro. Restituisce la stessa serenità che si ha guardando uno di quei bei paesaggi giapponesi, dove troviamo quei bellissimi ciliegi in fiore. Quei bellissimi e delicati fiori rosa, proprio come Sayuri.
Se non l’avete ancora fatto vi consiglio di leggerlo, e vi auguro possa lasciarvi la poesia che ha lasciato a me.
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Commenti
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Mentre l'attenzione è più che altro rivolta ad una serie di preparazioni tali da rendere la fanciulla una splendida intrattenitrice... :))
Io credo che la differenza tra geisha e prostituta ci sia, sebbene non sia escluso che le due cose si fondano, spesso.
Mi spiego, in occidente la prostituta si prostituisce punto e basta il suo ruolo e' quello.
Nell'antico Giappone il ruolo principale della geisha era intrattenere con canti, danze , cerimonie antiche imparate negli anni, ai banchetti o nelle sale da the. Poi questo poteva sfociare nella prostituzione, ma restano due cose diverse, salvo le ovvie deviazioni che possono assumere.
grazie mille
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Complimenti a te sia per la recensione, sia per la scelta del libro!
Pia