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Il nipote
 
Il nipote 2013-03-18 23:36:10 Mario Inisi
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    19 Marzo, 2013
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Rainbow:il regno della tolleranza

Questo libro è bellissimo sotto tutti i punti di vista. I personaggi respirano, i dialoghi sono vivaci e non ci si annoia mai. Il segreto del nipote tiene avvinti fino alla fine. L'atmosfera di Rainbow è magica. Il libro inizia in un clima di curiosi battibecchi tra fratello e sorella, gli zii, e tra vicini. Rainbow potrebbe passare a una prima occhiata per un posto terribile. Non si può nascondere niente. Anche i sentimenti non passano inosservati, forse nemmeno i pensieri, per non parlare di cose più eclatanti: omosessualità, relazioni extra coniugali, ubriachezza, appartenenza a sette. Tutti sanno tutto degli altri, debolezze, vizi e difetti. Quello che si scopre a poco a poco sono invece le virtù,il legame forte e sincero che unisce i vicini l'uno all'altro come in una famiglia bisbetica ma affiatata.
La storia inizia quando arriva ai due zii, fratello e sorella anziani, la comunicazione ufficiale che l'amato nipote è disperso in guerra. Ma disperso non vuole dire morto. Nessuno sembra credere alla morte del ragazzo. Solo Alma, la zia,forse, in cuor suo nutre un piccolo dubbio: da qui l'idea di scrivere una commemorazione per ricordarlo. Da qui la consapevolezza di non conoscerlo o di conoscerlo troppo poco, e l'indagine nella memoria degli abitanti del paese cui ognuno dà il suo contributo.
Ma la verità è conoscibile?

Il libro è eccezionale, mai banale, mai scontato, sincero, forse per questo sconcertante, con una leggerezza resa gaia da un tocco delicato e ironico. Un libro profondo e intelligente in ogni sua riga. Ma come è possibile che abbiano dimenticato Purdy? Non si può dimenticare un simile scrittore. Spero solo che usciranno anche gli altri libri suoi perché non ho voglia di fare lo sforzo di leggerli in lingua.

Il modo di scrivere nel nipote ( ma non in Malcom) ricorda un po' la migliore Anne Tyler, quella del turista per caso e di lezioni di respiro. Ma il nipote è ancora più bello. E' una lettura che non dà tregua.
Rispetto a Malcom è molto, molto diverso. Qui non c'è il simbolismo di Malcom, non evidente almeno. Anche se la scelta dei nomi potrebbe essere simbolica: Rainbow (arcobaleno), la zia Alma, il vecchio monarca che alla fine regge le fila delle vicende del paese. La storia non è o non sembra surreale. Tuttavia il paese potrebbe rappresentare con i suoi giardini lussureggianti un paradiso terrestre con il diavolo o il serpente o la mela impersonata dalla malata di mente relegata in un angolo, nel suo letto. L'unica capace di dire e immaginare cattiverie. La cosa in comune con Malcom è il tocco leggero e piacevole del grande scrittore. La assoluta mancanza di banalità. Ogni cosa è necessaria, ogni frase ha un peso, ma mai una pesantezza. Tutti i personaggi dal primo all'ultimo sono acuti, intelligenti, incantevoli.
Il mondo descritto, come per A. Tyler è un mondo fondamentalmente buono e quindi estremamente tollerante. Le persone con i loro difetti e vizi hanno tutte buon cuore e sono disposte a perdonare le debolezze altrui. Cose all'epoca gravi come le sette o l'alcolismo o l'omosessualità bandite a parole dal paese, sono alla fine tollerate da tutti in un clima di intelligente comprensione reciproca, di affetto e di desiderio di portare gli uni i pesi degli altri. Forse Purdy descrive il mondo come avrebbe voluto che fosse. O forse ha incontrato, lo spero, gente così. Come in A Tyler il cuore della gente può essere mascherato da strati di ruvidezza ma scavando si rivela tenero e gentile. E' questa dolcezza, forse innaturale, che colpisce nel mondo di Purdy. Rainbow è un posto da sogno. Forse è per questo che tutti dichiarano di volersene andare ma, in questo almeno, non sono sinceri.

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Commenti

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che entusiasmo Mario!
ottima recensione davvero!
Che meraviglia! Entusiasmo puro per il libro perfetto...mi piace il tuo accostamento alla Tyler, io l'ho fatto per il Pulitzer "Olive Kitteridge" della Strout, che ha molto copiato da Purdy...anch'io sono alla ricerca di altri Purdy, merita tanto di essere letto.
Grazie, è un libro veramente unico, eccezionale. Non è possibile dimenticare un simile scrittore. Ma, se ho capito bene,da quel poco che ho trovato su di lui, Il nipote non è nemmeno il capolavoro di Purdy. Il capolavoro come sarà? A me piacerebbe leggere tutti i suoi 20 romanzi, spero che qualcuno li traduca.
Volevo proprio chiederti se ne avevi letti altri! Io ho cercato e se ne trovano solo un paio. Speriamo che minimum fax si dia da fare. Ha per le mani uno scrittore d'oro, come Malamud.
“Ogni cosa è necessaria, ogni frase ha un peso, ma mai una pesantezza”. Motivo già più che sufficiente per leggerlo.
Leggilo. Ne vale la pena e non riesco a immaginare che possa non piacere a qualcuno.
In risposta ad un precedente commento
gracy
19 Marzo, 2013
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Mario è difficile trovare qualcosa di suo oltre ai due della Minimum Fax, pensa che un mio vecchio amico, ha 76 anni ed è il mio guru sulla letteratura americana, il suo primo Purdy è stato della Longanesi pocket, datato 1969, poi la Dalai Editore ha qualcosa, ma c'è poca roba.
Ma perchè non lo pubblicano? Non vende? Meglio pubblicare qualche scaltro mercante di luoghi comuni che venderà sempre? Secondo me gli editori hanno una grossa responsabilità a far sopravvivere l'arte. Certo devono sopravvivere anche loro ma dovrebbero cercare di conciliare le due cose.
In risposta ad un precedente commento
gracy
19 Marzo, 2013
Segnala questo commento ad un moderatore
Non lo pubblicano lo sai perchè? Perchè sia "Il nipote" che "Malcom" non sono stati accolti molto calorosamente, Purdy ha venduto molto poco, almeno rispetto alle aspettative della Minimum Fax....
Siamo uno strano paese....
Non ci posso credere. Forse non ci sono canali adatti per pubblicizzare questi autori. Le sfumature sono brutte, tutti scrivono pessime recensioni ma vendono lo stesso. Forse bisogna capire meglio i misteri del mercato e trovare un canale migliore. Per Malamud credo sia lo stesso. Il suo capolavoro non si trova più in commercio.
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