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Un libro interrotto...
La letteratura è letteratura, la religione religione. Tuttavia se la letteratura tratta di religione deve essere all'altezza di farlo, altrimenti meglio desista all'inizio. Si rischia una brutta figura.
Ed è quello che a mio giudizio è capitato a Saramago. Ho iniziato la lettura di questo libro spronato da un amico e curioso di sapere come un autore laico trattasse il tema.
La trama segue i Vangeli ma li tradisce condendo di particolari "miracolosi" (ricordo l'episodio di una scodella che in mano di Gesù si illumina) che non hanno nulla di miracoloso in sé e particolari che non aiutano la vicenda ma la rallentano.
Se l'obiettivo dello scrittore era quello di descrivere la sofferenza umana dell'uomo Gesù, non credo che ci sia riuscito.
Anche la solitudine provata da Gesù al momento della morte risponde quasi più ad un uomo che duole senza senso nemmeno rispondendo alla sua stessa esistenza che non ad una risposta reale (o almeno verosimile) rispetto al fatto che quest'uomo così solo è frutto di una invenzione di penna.
Figura non riuscita. Vangeli traditi. Gesù non abbastanza spiegato, anche se solo come uomo.
Libro non riuscito.
E torno a ribadire, la letteratura è letteratura, la religione religione.
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Commenti
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Se fosse così non ci sarebbero più le bollette!
Anche se poi non ci è dato saperlo... in fondo nei trent'anni di vita prima di predicare, cosa ha fatto Cristo non ci è dato saperlo... scodelle o non scodelle!
E' la prima volta che sento una cosa del genere, questo libro potrebbe intitolarsi tranquillamente: La storia di Gesù malamente romanzata. :_)
Lui era ateo e deciso oppositore della religione, questo romanzo tecnicamente è una critica (che io mi sono rigirata come mi pare ovviamente) nei confronti della Chiesa... almeno così si dice.
Dato che poi rimane un romanzo, lui può benissimo essersi inventato ciò che vuole.
Riportato alle nostre conoscenze moderne (?), tante cose che Saramago fa dire e fare a Gesù sono 'cazzate' (giusto per usare un termine moderno, perdonami!), te lo dico io.
La scodella incriminata però è partita da prima di Gesù...
Sicuramente è una metafora se l'autore voleva dire qualcosa :)
Sai, trovo nella società moderna (italiana e non) un grado di così forte ostilità per i credenti che, ti assicuro, disturba e disorienta. Su internet si leggono bestemmie, parolacce, accuse di ogni genere.
Una babele...
Così il sentimento di gente semplice viene offeso, per non dire calpestato!
Il contrario di tutto questo è il "rispetto", termine ignoto a molti italioti, o se vogliamo "tolleranza" voltairianamente parlando.
Non si tratta, credi, di tornare agli Indici né alle Inquisizioni. Però non è che un libro sia "automaticamente" cultura, solo perché ha la forma di un libro se dentro ci sono scritte delle sciocchezze. Così come un articolo di giornale non è un buon articolo perché sta in colonna su un quotidiano o una torta è buona perché ha la forma delle tort.
Dico questo pacificamente.
Per questa ragione ho scritto "la letteratura è letteratura. La religione è religione". Perché amo entrambe e le rispetto. E quello di Saramago a mio personalissimo e opinabilissimo giudizio non è un buon libro perché inventa situazioni che non restano coerenti, che tendono semplicemente a evidenziare quello che l'autore pensa della storia di Gesù Cristo ma essa non è frutto di studio (è palesemente inventata) e non è nemmeno coerente con il carattere storico (vedi, non ho detto sacro) della figura di Gesù.
Spero di avere risposto al tuo dubbio. Se tu hai letto il libro, ti prego, scrivi pure una recensione, la leggerò con piacere. Ti auguro buona lettura futura e buona letteratura (ne abbiamo così bisogno...).
Amichevolmente.
- Non cerco di giustificare la mia fede, mia ragione di (iper)vita e non giudico chi non crede ma chi "gioca" con la fede altrui;
- Se tu toccassi i cardini di altre religioni, in altri Paesi, probabilmente troverebbero qualche modo originalissimo per impiccarti, smembrarti o cose di questo tipo; (scusa la scena e non voglio essere patetico, dico solo che, grazie a Dio, è raro ma avviene;
- C'è gente che ti accoltella se ironizzi su un calciatore o su un politico o quel suo attore preferito... questo per dirti che comunque la sensibilità di una persona, a volte, può ferirsi facilmente;
Detto questo non sto dicendo che Saramago non sia un bravo scrittore o altro... Io dico soltanto che, in questo romanzo, A MIO PERSONALE E OPINABILE giudizio ha fallito l'obiettivo (sempre che l'obiettivo fosse mostrare l'umanità di Gesù).
Dico che tutta la vicenda è una lunga sequenza di fantasticherie a buon mercato.
E lo dico prima di tutto letterariamente, poi storicamente. ( Se vuoi ci aggiungo il giudizio morale-religioso).
Come dicevo in altro commento si tratta del concetto di Voltaire "tolleranza" che presuppone che i campi non si invadano.
Non credi? Benissimo, il sole splende anche per te! (Lo dico assolutamente senza riferimenti!!!)
Credi? Bene ( Hai la vita per dimostrare realmente la tua fede).
Il fatto è che è facile accusare la fede cristiana su basi fantasiose o su elementi reali come il Vaticano e company, però almeno quando scriviamo un libro su un uomo che sembra sia stato giusto e per alcuni è addirittura, pensa, il Figlio di Dio, vogliamo informarci? Non scrivere scene a caso? Non deviare da un ragionamento più rigoroso?
Questo dico. Senza polemiche, credimi!
Dico che molti (tra cui Saramago qui) ma anche Dan Brown e infiniti altri, ripeto infiniti altri, per fare fortuna se sconosciuti o per vendere se conosciuti si buttano sull'argomento religione perché è tema scottante che vende, che attira. Sia se ne parlo bene che se ne parlo così così.
Con ciò io ti auguro buona lettura, buona letteratura e sono sicuro che gli interessi personali e le nostre diverse sensibilità arricchiscano il mondo, nella "tolleranza" reciproca.
(Da cristiano non solo non odio Saramago ma cerco di amarlo...).
Amichevolmente.
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ahahahaha.... credo che Gesù avesse ben altro da fare all'epoca che illuminare le padelle...