Dettagli Recensione
Alma Mason come Olive Kitteridge….
Elizabeth Strout penso debba molto a questo autore se non tutto.
James Purdy dichiarava in un intervista “Un vero scrittore non sarà mai rispettato, mai, e non sarà mai accettato dai potenti. E’ impossibile.” Riesce davvero difficile capire il meccanismo che determina la notorietà o meno degli scrittori straordinari e interessanti e l’altrettanto meccanismo che ne determina la totale dimenticanza o esattamente l’ignoranza.
Purdy “il fuorilegge della narrativa americana contemporanea”, è semplicemente un genio.
Basta leggere questo piccolo libro, a mio avviso capolavoro, per comprenderne l’alto valore educativo e propriamente profondo del messaggio della vita che ognuno di noi ha di se stesso, dei fantasmi che si aggirano dentro di noi, della difficoltà o paura di capire la propria natura e quella degli altri. E’ il messaggio della speranza, dell’attesa e contemporaneamente dell’assenza e della rassegnazione.
“Ho paura che sia impossibile per chiunque di noi conoscere veramente un’altra persona.”
Alma Mason e il fratello Boyd hanno raggiunto l’età matura, insegnante in pensione apparentemente acida lei e lavoratore incallito lui, vivono a Rainbow Center, una piccola cittadina dove tutti si conoscono e si rispettano e nessuno osa dire male o piuttosto bene l’uno dell’altro malgrado le tante informazioni devianti di ciascuno di loro. La loro vita ruota attorno a quella del nipote Cliff, partito per il fronte durante la guerra di Corea, un nipote giovane e amato in maniera differente dai suoi zii, premurosi e fortemente convinti del suo rientro a casa sano e salvo. A mantenere vivo il ricordo sono le sue semplici e inespressive lettere, fino a quando Alma decide di scrivere un “memoriale” per meglio approfondire la conoscenza di questo adorato nipote scomparso nel nulla. Si schiuderanno tanti corollari, con stile e con commovente abilità descrittiva, dall’alcolismo all’omosessualità, dal fanatismo religioso ai segreti inconfessabili, tutto in una piena armonia, davanti a una fetta di torta deliziosa di una ricetta segreta di famiglia, seduti sul terrazzo per fronteggiare il caldo opprimente e contemplando contemporaneamente un glicine magnifico e confortante che sta di fronte ed ammettere con serenità che conoscere la verità non fa sentire riconoscenti, per quanto siano motivati gli sforzi per esserlo fino alla fine.
E’ l’amore che alla fine vince tutto…tranne la morte.
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Commenti
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Eppppoi che bella Minimum Fax, e' da Arance Rosso Sangue che non ne leggo uno.
“Ho paura che sia impossibile per chiunque di noi conoscere veramente un’altra persona.” ... Lo aveva scritto già Robert Smith! :))
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