Dettagli Recensione
Un libro consigliato
Io che amo i romanzi realistici mi sono appassionata moltissimo a questo libro, in quanto affronta un tema che è stato fra gli anni settanta e ottanta di scottante attualità nel panorama spagnolo. Non ne sapevo nulla, quindi mi sono sentita culturalmente più ricca.
Ai tempi del franchismo, infatti, molti figli di persone di sinistra, ritenute arbitrariamente inadatte a crescere dei bambini, venivano rapiti alla nascita – spesso con la complicità di suore e infermieri – e consegnati a famiglie politicamente “idonee”.
Questa motivazione politica, all’interno del libro, è completamente assente: si parla soltanto di una truffa colossale, finalizzata all’arricchimento indiscriminato di pochi selezionati individui.
Tale stratagemma narrativo, a mio avviso, compromette parzialmente la vicenda rendendola sostanzialmente asettica ed avulsa dal contesto. È vero che lo scandalo in Spagna ci fu. Ma andava decisamente oltre a quello descritto dal libro.
Non si spiega per quale ragione Greta e la madre Lilì decisero di “comprare” Laura: questo secondo me è un altro limite in quanto il punto di vista è biunivoco – si passa dalla protagonista Veronica alla sorella Laura – ma sempre esclusivamente di parte. Una “umanizzazione” del colpevole avrebbe reso, a mio avviso, la vicenda molto più sfaccettata. In questo modo invece ci si sofferma in modo quasi esclusivo su una manichea distinzione fra bene e male.
Nonostante questo però si tratta di un romanzo estremamente coinvolgente e dolce. Lo stile è “morbido”, molto lineare ed estremamente piacevole. Lo consiglio vivamente a tutti.