Dettagli Recensione
i comportamenti incomprensibili e la banalità
Un libro che fa riflettere, a tratti surreale per la condotta dei protagonisti,Sandra e Julian, incuranti del pericolo, ma se il secondo sembra giustificato e mosso da una più che condivisibile voglia di vendetta e di distruzione del tranquillo mondo abitato da quegli stessi esseri che hanno rovinato il suo, di mondo, in maniera irreparabile, la seconda è invece incomprensibile, una ragazza che cerca il proprio senso della vita non nella vita che sta crescendo dentro di lei, ma in una storia orribile ma lontana da lei, e che ostinatamente continua nella sua ricerca anche dopo essere stata messa in pericolo anche dal suo amico Julian, con la storia del cane. Quello che mi ha più colpito, al di là di questo, è il senso intimo del libro, quella banalità del male così ben espressa da Hannah Arendt, che non ha forme riconoscibili a prima vista, ma che si nasconde e ne rende difficile l'individuazione in tutti, figuriamoci in due vecchietti apparentemente inoffensivi, stesi a prendere il sole caldo della Spagna.