Dettagli Recensione
Tyler, Tyler...
Non ho mai amato David Fincher ma confesso che è riuscito a trarre un bel film dal romanzo di Chuck Palahniuk. Il romanzo è stupendo. Ironico, pungente, doloroso, liberatorio. Le regole, lo sdoppiamento, il sapone... Il sonno, la veglia. Il combattimento. Un ritorno ad un "primitivismo" dell'essere umano (chi ha letto alcuni libri di Ballard sa che Palahniuk ne prende a piene mani), l'autolesismo rituale (di natura non psicanalitica o depressiva) portano il lettore tra ironia e crudeltà verso una nuova consapevolezza, lo costringono a chiudere il catalogo ikea, lasciare la macchina in garage e andare in mezzo ai campi ad urlare e reclamare la propria esistenza. Tyler nuovo messia, figura ricorrente nei libri di Palahniuk, Marla psicotica e ipocondriaca, figlia della nostra società, sono personaggi crudelmente e fedelmente reali, impossibile non rimanerne affascinati e coinvolti. A mio avviso il capitolo finale (che è bene precisare non è presente nel film) è un vero capolavoro.
Indicazioni utili
Commenti
1 risultati - visualizzati 1 - 1 |
Ordina
|
1 risultati - visualizzati 1 - 1 |