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1Q84. Libro 3
 
1Q84. Libro 3 2013-03-04 22:33:44 Giovannino
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
Giovannino Opinione inserita da Giovannino    05 Marzo, 2013
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In grande calo.

Ero uscito di corsa appena finito i primi due libri perché non vedevo l'ora di avere il terzo, sono corso in libreria, nel mentre pensavo "E ora Aomame si sarà suicidata o no? E Tengo? E Fukaeri tornerà a casa? E il neo arrivato Ushikawa?", tutte domande a cui volevo dare una risposta al più presto, ero entrato nel vortice di 1Q84 e non riuscivo ad uscirne. Poi vado a casa ed inizio le prime pagine, e più andavo avanti con il racconto e più la mia voglia di finirlo diminuiva e, al contrario, aumentava la lentezza del racconto e i giri di parole, fino ad arrivare a interi capitoli inutili. Sarò chiaro, questo romanzo va letto, è scritto bene, ben costruito e la storia è a dir poco originale, però come dissi nella recensione dei primi due libri, è stato pensato e scritto solo ed esclusivamente a fini commerciali, e questo terzo libro ne è la prova. Non solo perché le 400 pagine finali sono uscite sei mesi dopo dei primi due libri, proprio per invogliare i lettori (il secondo libro finisce con situazioni lasciate in sospeso apposta) ma soprattutto perché (almeno in Italia) vengono vendute quasi allo stesso prezzo dei primi due libri pure essendo quasi la metà delle pagine. Se poi avete ancora qualche dubbio, beh, leggetelo. Innanzitutto i personaggi non sono più due, ma tre. Infatti viene inserito nel racconto Ushikawa, ho capito dopo il perché. Gli altri due protagonisti hanno praticamente finito le loro avventure, infatti Aomame non può abbandonare l'appartamento in cui si trova (anche se alla fine lo fa) e Tengo è in visita dal padre morente, Fukaeri invece esce definitivamente dal romanzo. Logicamente in una situazione così statica e monotona è necessario l'inserimento di un nuovo personaggio che dia un po' di brio, e questo è Ushikawa con le sue indagini su Tengo e Aomame. Diciamo che l'espediente non riesce in pieno nell'obiettivo prefissatosi, infatti il romanzo rimane piatto e lento, nonostante qualche piccolo colpo di scena. Sarò onesto, intorno alla duecentesima pagina ho pensato seriamente di abbandonarlo, solo che di norma quando inizio un libro mi impongo di finirlo, e poi in questo caso ero molto curioso di leggere il finale. Che è scontato. Dopo 1100 pagine, Murakami, qualcosa in più si poteva fare. In sostanza credo che se questo romanzo si fosse concluso alla settecentesima pagina sarebbe stato un gran romanzo, così invece resta un bel romanzo che però perde vigore pagina dopo pagina.

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Commenti

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Io non l'ho trovato in calo, ma capisco il tuo punto di vista Giovannino
Concordo in pieno con te Giovannino!
Una mezza delusione...
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