Dettagli Recensione
Dov'è finita Laika?
La sensazione che si prova durante la lettura dei romanzi di Murakami è un misto tra stordimento e incanto, è così per ogni lettura che ho affrontato quindi è diventata un po' la mia costante, quando mi approccio a un Murakami, non so mai dove mi porterà, ma so che ne uscirò completamente intontita e spaesata.
"La ragazza dello Sputnik" è un bellissimo romanzo: lieve, delicato, profondo, introspettivo e onirico.
In esso si intrecciano le solitudini di tre protagonisti: il ragazzo senza nome che ci racconta la storia innamorato di Sumire; Sumire sua amica e coetanea aspirante scrittrice a sua volta innamorata di Myu e Myu l’affascinante imprenditrice quarantenne che però è capace di amare solo sé stessa. Le vite e i sentimenti dei tre protagonisti si sfiorano e si avvicinano, senza però mai riuscire ad intersecarsi e compenetrarsi.
Ed ecco l'immagine dello Sputnik, che nel suo vagare nello spazio può anche trovare un compagno, ma alla fine rimarrà comunque prigioniero della sua solitudine. I tre protagonisti sono tre compagni di viaggio, tre brillanti identità che si compenetrano tra loro ma che in fondo, nel profondo, restano sempre dei solitari aggregati metallici che disegnano ognuno la propria orbita. In lontananza si potrebbe scorgere la loro brillantezza ma in realtà non sono che tre prigionieri, ognuno confinato nel proprio spazio, senza la possibilità di arrivare da nessun'altra parte. Quando le orbite dei loro satelliti si incrociano, forse il contatto tra loro diventa palese, uno scambio di sguardi e di anime. Ma questo non dura che un attimo. Un istante dopo, ognuno torna nella propria assoluta solitudine. E così sempre.
Ed ecco le solitudini e l'incomunicabilità dei tre protagonisti. Vite sospese, irrisolte, incomplete. I protagonisti, ognuno a suo modo, si affacciano al vuoto, fuori e dentro di sè: un vuoto che paralizza e disorienta in un mondo che, per Murakami, è sempre inconoscibile.
"Dietro tutte le cose che crediamo di conoscere bene, se ne nascondono altrettante che non conosciamo per niente.
La comprensione non è altro che un insieme di fraintendimenti.
Questo è il mio piccolo metodo segreto per conoscere il mondo."
Buona lettura a tutti!
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Commenti
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Sai che quella frase "La comprensione non è altro che un insieme di fraintendimenti"l'ho già sentita in un altro autore?....ma non riesco a ricordarmi quale :((( In ogni caso è bellissima e profondamente vera...