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Che scoperta!
Il romanzo descrive in forma romanzata, sotto lo pseudonimo di Gregor, la vita di Nikola Tesla, un inventore coevo di Edison, che con lui lavorò nei primi anni per poi affrancarsene quando il celebra inventore non comprese la grandezza delle idee del suo assistente, cui si deve ad esempio lo sfruttamento della corrente alternata come la conosciamo e la utilizziamo oggi per tutti gli usi industriali e domestici.
Ma molti altri sono i brevetti depositati da Tesla e poi sfruttati da altri che legarono il proprio nome all’invenzione: la radio, i raggi X, i missili, il radar, il neon, l’aereo a decollo verticale.
Uomo vulcanico e solitario, affascinante ma refrattario alla compagnia persino degli amici più affezionati, è una delle figure più misteriose della scienza del primo Novecento (fa buona compagnia a Majorana, di qualche decennio successivo).
Ora non si pensi a un libro basato su concetti scientifici e per questo poco comprensibile ai profani, anzi.
Si tratta di biografia romanzata, dicevo, e scritta con verve raffinata, elegante e divertita.
Una prosa trainante e lieve che sembra trasportare il lettore come su un tapis roulant, senza sforzo e senza inciampi, attraverso la vita, i pensieri, le grandezze e le idiosincrasie di un uomo di grande ingegno ma incapace di difendere il suo lavoro e di organizzare la sua vita e le sue finanze.
Così assistiamo all’intero arco della sua vita: da quando entra in questo mondo accompagnato da un temporale epocale e sconvolgente, fino ai suoi ultimi giorni, sempre solo, tristemente ed orgogliosamente solo.
Andando poi a curiosare su questa stupefacente e sconosciuta (almeno per me) figura di scienziato, scopro che i testi che ha lasciato alla sua morte pare siano stati secretati dai servizi segreti degli Stati Uniti d’America e che il segreto andrebbe a decadere proprio quest’anno.
Che cosa tirerà fuori dal cilindro Nikola Tesla a un secolo dalla sua morte?
Questa volta il brano che riporto non proviene dal libro, ma è una dichiarazione dello stesso Tesla:
[…] Mi chiamarono pazzo nel 1896 quando annunciai la scoperta dei raggi cosmici.
Ripetutamente si presero gioco di me e poi, anni dopo, hanno visto che avevo ragione.
Ora presumo che la storia si ripeterà quando affermo che ho scoperto una fonte di energia finora sconosciuta, un’energia senza limiti, che può essere incanalata” […]
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Commenti
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la tua recensione è troppo invogliante!
ciao Marghe :-))
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grazie per la segnalazione!