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Malcolm
 
Malcolm 2013-02-13 15:33:54 Mario Inisi
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    13 Febbraio, 2013
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Cosa offre il destino

Ecco un libro sconclusionato come piace a me. Apparentemente sconclusionato. In realtà la lettura a un livello superficiale è piacevole e leggera ma il libro è difficile per chi volesse penetrare oltre il velo della storia. E' pieno di simboli e di figure simboliche che richiederebbero uno studio approfondito. Un ragazzo di 14 anni, Malcolm, aspetta ogni giorno il ritorno di suo padre, misteriosamente scomparso, seduto su una panchina dorata di un albergo di lusso. La panchina rappresenta la giovinezza e l'attesa del futuro. L'incertezza e quel momento della vita in cui tutte le vie sembrano percorribili, in cui si tagliano i legami con l'infanzia e la famiglia (l'albergo) ma non si sa cosa potrà succedere. Le possibilità sembrano in mano a Mr. Cox, l'astrologo (il destino) l'uomo che si incarica di portare al ragazzo gli indirizzi di varie persone e di cui tutti parlano male. Le persone che Malcom incontra sono figure simboliche, simili a divinità olimpiche; tutte si comportano in modo teatrale e fuori le righe, e rappresentano i pilastri della società, le cose a cui, in genere, si dà importanza. Per es Girard Girard potrebbe personificare il potere e il denaro, sua moglie la Letteratura o l'Immortalità dell'Arte, Eloisa l'arte al soldo della religione oltre che guastata dalla religione (il marito ex galeotto rappresenta la religione), il nano l'arte non guastata dalla religione (ma minore, quindi nana) e così via, Melba forse è la vita o la natura. Alla fine Malcolm, sedotto e abbandonato dalla vita, la più terribile tra le divinità, viene assistito (e salvato in qualche modo o forse no) da Madame Girard. Forse viene reso immortale dal diario che stava scrivendo e che Madame Girard conserva e rilegge. Malcolm è un bel personaggio, limpido, puro, un ragazzo che fino alla fine chiama le cose con il loro nome senza capire il significato di molti nomi. Non si lascia sedurre dal potere, dal denaro, dall'arte, dalla fama. Queste categorie sembrano essere loro ad avere bisogno di lui per essere riconosciute. Nemmeno in punto di morte, ormai abbandonato e tradito da Melba, rinnega la vita, e nemmeno in punto di morte riconosce madame Girard. Curioso il fatto che i valori per "aver valore" devono essere riconosciuti come tali da Malcolm. Il libro è bello ma non facile. Sarebbe necessario un aiuto dell'editore per capirlo meglio, magari anche un approfondimento sulla vita dell'autore di cui voglio leggere tutto quello che trovo.

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Una banda di idioti, I fiori blu
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Commenti

8 risultati - visualizzati 1 - 8
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Non conosco nè l'autore nè il testo, ma la bellissima recensione che ne hai fatto ha suscitato la mia curiosità, per cui cercherò di leggerlo appena mi sarà possibile. Sembrerebbe un testo nella classica tradizione americana, così portata al simbolismo sin dai tempi del Moby Dick di Melville.Il ragazzo stesso mi sembrerebbe una versione positiva del Picaro tanto caro a Twain e a altri romanzieri anglosassoni. Grazie per l'esauriente e utile opinione.
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Mario Inisi
13 Febbraio, 2013
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Aspetto di leggere la tua recensione. Penso che hai più strumenti di me per capire il romanzo.
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petra
13 Febbraio, 2013
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Commento davvero interessante e sentito. Grazie della bella segnalazione.
Perbacco mi piace, mai sentito devo approfondire...
Sembra perfetto per quando sento la necessita' di una buona dose di LSD ma che poi mi tocca sostituire con un libro demenziale, non usando droghe.
Approfondiro', approfondiro', grazie :-)
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Mario Inisi
14 Febbraio, 2013
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Il libro non è demenziale ma come LSD è perfetto. A livello superficiale è divertente ma è anche interessante e difficile da capire perciò stimolante. L'editore fa anche una breve presentazione del libro e dell'autore, a differenza di molti editori che non scrivono una riga. Ma a me sarebbe piaciuta una presentazione più approfondita perché se l'autore mi piace mi incuriosisce.
gracy
14 Febbraio, 2013
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Mario mi stupisci sempre di più, leggi pure Purdy, lodevole!! Io ho preso la settimana scorsa "Il nipote" sempre Minimum Fax e non vedo l'ora di leggerlo.
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Mario Inisi
14 Febbraio, 2013
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Aspetto il tuo commento allora. Alcuni autori, gli editori non fanno a pugni per tradurli come sarebbe logico. Anche di Purdy mi pare che non si trovino tanti libri. Come l'uomo di Kiev di Malamud che è introvabile. Spero che Einaudi o Minimum fax si decidano a pubblicarlo.
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Sharma
14 Febbraio, 2013
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Bella recensione e bel libro ci faccio proprio un pensierino!
8 risultati - visualizzati 1 - 8

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