Dettagli Recensione
Vola vola… Little Bee!
La semplicità di questo libro è sotto gli occhi del lettore sin dalle prima pagine, Chris Cleave con un linguaggio quasi gioviale e mai accorato ha saputo creare un piccolo gioiello intinto di verità sugli uomini, gli è bastato mettere assieme una giovane nigeriana e una donna inglese in carriera, due “cose” così diverse per raccontare un dramma di vaste proporzioni come la guerra civile in Nigeria. Una guerra dichiarata e portata avanti con crudele ferocia per il dominio del petrolio, per il potere che poi sarà appannaggio dei paesi industrializzati e “sviluppati” che lo utilizzeranno. Little Bee è vittima della guerra, l’unica colpa è quella di vivere con la sua gente in un villaggio africano a coltivare manioca, a giocare con la fantasia, fingendo di avere un frigorifero o simulando di fare la giornalista dietro la carcassa di un televisore e a esultare se la radio trasmette la musica degli U2, troppa semplicità disturbata dal petrolio che giace sotto la terra che calpesta. Il petrolio ha il profumo della morte e quando si è morti non si ha più fame di manioca, solo di compagnia e come un’ape smarrita scappa alla ricerca del suo alveare dove trovare pace, dentro una nuova razza umana e sa che sarà l’Inghilterra il suo rifugio, perché è a Sara e ad Andrew che la sua vita appartiene, due giornalisti che per fatalità hanno legato i loro destini a lei, col silenzio, senza parole, lei una piccola insignificante sedicenne nigeriana, con un nome buffo…Piccola Ape.
“Per quanto a lungo la luna scompaia, prima o poi deve brillare di nuovo.”
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è un genere che leggo sempre molto volentieri!
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