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L'identità nascosta
La trama di questo libro è molto interessante. Una ragazza, identica alla donna amata dal protagonista, morta suicida anni prima, si presenta alla porta del suo ufficio per ottenere un permesso di soggiorno proprio alla vigilia della guerra. La somiglianza non tocca solo l'aspetto fisico. Certi tic, certi modi di fare, certi pensieri indicano con chiarezza una somiglianza anche nell'anima delle due donne.Ora, data la premessa, il lettore si aspetterebbe che questa somiglianza venga in qualche modo chiarita nel corso della storia. Escluse parentele biologiche, escluso che la ragazza non sia davvero morta, rimangono in piedi due ipotesi: o la ragazza è una spia e cerca di ottenere il permesso di soggiorno in modo subdolo e con calcolo sfruttando la sorprendente somiglianza cui aggiunge magari un'abile recita o è Dio stesso o la ragazza morta o il Destino che per qualche ragione giocano questo scherzo al protagonista, scherzo ancora più crudele considerato il nome della ragazza: Unica Onda. Il nome reca in sé la contraddizione stessa dell'esistenza della ragazza.
Alcuni episodi farebbero propendere per una soluzione, altri per l'altra. Certo è che l'incertezza sui sentimenti e sugli stati d'animo è una cosa, ma quella sull'identità biologica di una persona è ben altra cosa. Anche il lettore più sognatore si aspetterebbe una soluzione al problema non troppo filosofica. Mi chiedo se il fatto che la ragazza arrivi alla vigilia di una guerra non apra a una diversa lettura del testo in cui lei sia in qualche modo una figura simbolica di qualcosa che viene e va (la guerra, la pace, la vita umana?) come un'onda sempre uguale nella storia.