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La riconquista della coscienza
Remarque, a venticinque anni dalla pubblicazione del suo indiscutibile capolavoro Niente di nuovo sul fronte occidentale, ritorna al tema a lui più caro, la guerra, con Tempo di vivere, tempo di morire.
Cambia il conflitto, non più la prima guerra mondiale, bensì la seconda, ma qui la vita del fronte, quello orientale, appare quasi marginale. Il romanzo inizia con un soldato tedesco (Ernst Graeber) che sembra accettare malvolentieri una licenza di due settimane, che trascorrerà a casa, ma questa non c’è più, distrutta dai bombardamenti aerei, e non si trovano nemmenoi genitori, forse deceduti a seguito della stessa incursione che ha demolito la sua abitazione. Va alla loro ricerca, in compagnia di un commilitone, pure lui in cerca della moglie dispersa. Sarà un viaggio dalla portata più ampia della distanza percorsa, con un progressivo risveglio della coscienza soggiogata dal nazismo, in ciò aiutato anche da una ragazza che incontra casualmente, di cui si innamora e che sposerà. La licenza è breve, eppure in questo arco di tempo, vengono meno le certezze, nascono interrogativi ai quali non riesce a dare risposta e che troverà invece nel vecchio professor Pohlmann, un insegnante di religione decisamente antinazista. Così, quando tornerà al fronte, sarà un uomo diverso, il percorso di formazione si è concluso ed Ernst è diventato un uomo libero di pensare e che ora vede tutto diversamente. Ma ogni catarsi ha un costo e le colpe del passato esigono la loro riparazione nel presente. Non aggiungo altro, per non togliere al lettore il piacere del finale magistrale di un romanzo stupendo, quasi al livello di Niente di nuovo sul fronte occidentale.
Remarque, che è sempre stato contro ogni guerra, lo è anche qui, ma non si limita a questo; lui è tedesco, è consapevole della colpa del suo popolo per gli orrori del conflitto, per quelli dei campi di sterminio, e l’angoscia di questa colpa è riversata nel romanzo, un desiderio di capire lo sbaglio e di pagarne le conseguenze, affinché nulla di quanto c’è da vergognarsi possa di nuovo accadere.
Tempo di vivere, tempo di morire é un libro che avvince, che trascina e fa meditare, uno di quei romanzi che giustamente si possono definire indimenticabili.
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