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Amy e Isabelle
 
Amy e Isabelle 2013-02-05 11:27:54 gracy
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
gracy Opinione inserita da gracy    05 Febbraio, 2013
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Le vite umane, delicate come stoffa…

... potevano essere tagliuzzate capricciosamente dalle lame di momenti casuali di egoismo.
Quante volte ci siamo sentiti dire l’espressione “somigli a tua madre” e come una sorta di appartenenza molto intrinseca la sentiamo nostra per davvero e finiamo per prenderla buona come per dire che la mela non cade mai lontano dall’albero. Amy e Isabelle sono rispettivamente figlia sedicenne apparentemente tranquilla e madre discreta apparentemente perfetta, che vivono il loro rapporto in un conflitto fatto di parole non dette e di vuoti come per tentare di trovare una collocazione in mezzo all’indefinito plancton di corpi che le circondano da ogni parte.

...“Amy non parlare con la bocca piena” “Amy non masticare la gomma quando stai parlando “Amy togli i piedi dal divano” Amy stai dritta con la schiena”...

Elizabeth Strout esordisce con questo grandioso romanzo di formazione al femminile, che ricorda per molti aspetti narrativi e descrittivi il suo Pulitzer “Olive Kitteridge” e per la profondità dei temi e del linguaggio ci riporta nei meandri di un doloroso Yates o Carver o anche la opprimente Oates, una penna che scava per bene nell’animo di queste due donne e di alcuni personaggi di una scolorita cittadina americana Shirley Falls (città di fantasia) apparentemente tranquilla e chiusa nella sua stereotipata routine, dove si consumano tradimenti, malattie, morti improvvise, riconciliazioni, avvistamenti Ufo e violenze inaudite.
L’amore era davvero difficile per le due donne, amare significava sofferenza e attesa insieme, delusione e tanto coraggio di affrontare i drammi un giorno per volta, magari cercando le risposte in una semplice poesia o attraverso le pagine di uno scolorito Reader's Digest, con la speranza inesauribile di ritrovare un giorno ognuno la sua strada.

“Perché se tutte finiamo per assomigliare a nostra madre, allora che senso ha?”

“L’unico modo per mangiare un elefante è un boccone per volta”

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Purdy, Carver, Oates, Yates...o anche no
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Commenti

15 risultati - visualizzati 1 - 10 1 2
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Bella recensione Gracy mi ha fatto riflettere molto! Grazie!
La tua recensione è espressione di profonde riflessioni; a me così è sembrato. Bravissima Gracy!
gracy
05 Febbraio, 2013
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@Sharma
grazie!!

@Magical
Si, sono espressioni che vengono fuori da sole, una volta finito di leggere questo libro molto profondo, non sono tutti gli autori che hanno queste qualità di mettere a nudo certi aspetti, la Strout è brava!
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Mario Inisi
05 Febbraio, 2013
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Mi è venuta voglia di leggerlo. Cosa dici, meglio questo o Olive Kitteridge?
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gracy
05 Febbraio, 2013
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@Mario
mhm...è una bella domanda...a me sono piaciuti tutti e due, forse questo l'ho trovato un gradino appena più in alto...ma Olive è una grande e merita uguale:)
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Mario Inisi
05 Febbraio, 2013
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Allora appena finisco la mia riserva lo prendo.
Le sensazioni che ti ha suscitato il libro arrivano perfettamente. Grazie Gracy, terrò a mente anche la Strout e questo romanzo.
Spesso la frase "Tu assomigli a tua madre o tuo padre", diventa un alibi o viene pensata come ad un dato di fatto reale.
E' da molti anni che io non l'accetto più, quando mi vien detta da un genitore nei confronti dei propri figli.
Io sono convinta che ognuno assomiglia a se stesso e solo a se stesso. Solo così ci si rende unici e spesso ci si può anche riscattare da alcune situazioni familiari.
Ho amato "Olive Kitteridge" e appena posso leggerò anche questo!
Aspettavo una recensione convincente....
grazie Gracy!
In risposta ad un precedente commento
gracy
05 Febbraio, 2013
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Grazie ragazze!!
15 risultati - visualizzati 1 - 10 1 2

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