Dettagli Recensione
Diventare "grandi"
Il romanzo, scritto in prima persona, segue totalmente il punto di vista del giovanissimo protagonista e anche nel tono di narrazione Hornby è abile nel simulare il gergo e il modo di pensare di un adolescente.
La storia di Sam, sedicenne appassionato di skateboard con una mamma che potrebbe essere scambiata tranquillamente per sua sorella maggiore e poi addirittura babypapà è pura cronaca in Gran Bretagna. Il paese che per secoli ha dominato il mare e i cui regnanti sono sempre sulle pagine dei rotocalchi più patinati, vanta il primato dei genitori minorenni perché , a fronte di una crescente libertà di costumi, non compensa con una altrettanto vasta educazione all'affettività. Hornby nel suo libro, scorrevole per narrazione e non esente da ironia, caratteristica topica dello scrittore britannico, vuole denunciare, sia pure in maniera molto sottile ed indiretta questo stato di cose.
Un po' confuso nei capitoli che fondono la realtà alle fantasie del protagonista e nella parte conclusiva il romanzo è tuttavia uno dei migliori dell'ultima produzione di Hornby.