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JANNA E MAUDIE
Passiamo subito al dunque.
La trama è impeccabile, i personaggi netti e precisi come una lama d'acciaio, intendo quelli principali ed essenziali, i personaggi secondari sfumano soltanto di un gradino.
L'ambientazione è una Londra degli anni '80 e il quartiere dove abita Jane, soprannominata anche Janna, è un quartiere abitato perlopiù da anziani che la nostra protagonista, assorbita totalmente nella sua carriera e lavoro,non ha mai notato in vita sua perché,come dice lei stessa, “cammino veloce e non mi guardo attorno”
Il romanzo è scritto con impeccabile maestria e lucidità,non c’è nulla a mio dire che possa essere anche lontanamente criticato. Questo libro è una fotografia fatta di lettere che mette su bianco e nero la spoglia e cruda realtà .
I personaggi sono trapassati dallo sguardo indagatore della Lessing, svelandone i vergognosi pensieri ed avendone almeno l’umiltà di ammetterli.
La psicologia umana, il tessuto sociale ,la povertà,la ricchezza, il quartiere dei poveri e dei ricchi,l’abbandono, il ricordo del passato, le vecchie matrone e le vecchie sbandate, i trucchi, i vestiti eleganti, i ristoranti e cibo raffinato,tonno in scatola, la gatta che miagola perché ha fame, vestiti di seta e cashmere,docce calde tutti i giorni, vestaglia odorante d’urina, piatti sporchi,bagno gelido e niente acqua calda.
E’ tutta una mistura di giochi di luci e ombre, di contrasti veramente impietosi. Janna dovrà fare i “conti” con Maudie, la vecchia del quartiere povero che rifiuta l’aiuto della Buona Vicina*(venivano chiamate Buone Vicine le assistenti domiciliari*) e non ha proprio intenzione di lasciare la sua catapecchia perché la paga con i suoi “scellini la settimana” .
Una donna d’altri tempi la signora Maudie, che ha vissuto sulla pelle la 1° e 2° guerra mondiale, una giovane modista inglese, un marito (se così si può definire) che la maltrattava, che compariva un giorno si e tutti gli anni no, rinunciare al pane e al latte per darglieli bocconi al figlio, si sa la guerra e la mancanza di lavoro.
Maudie non vuole compassione né aiuto da nessuno, rifiuta perfino il cibo “a rotella”del Comune perché a suo dire, “il cibo è buono,ma troppo unto”.
Il finale è prevedibile,anche perché questo non è un libro con colpi di scena o segreti da svelare…
E’ appunto un Diario e un diario svela tutto. Janna è una donna che non vorremmo mai incontrare per la sua altezzosità ed arroganza e soprattutto per come ha trattato il marito e la madre, deceduti da poco.
Ma in questo libro non solo ci impedirà di giudicarla ma di “ammirarla” per la sua tagliente schiettezza di ammettere le proprie debolezze.
Questo libro si fa proprio leggere… Tant’è che l’avrò letto almeno 4-5 volte. E l’ho dovuto buttare perché altrimenti l’avrei letto di nuovo e di nuovo. Anche se non ha nulla di particolarmente interessante o ammaliatore.
E’ semplicemente vero.
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Commenti
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Poverino perche' !
:-(
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