Dettagli Recensione
Una nuova J.K. Rowling, che non delude affatto
Fa davvero effetto leggere un romanzo della Rowling che non tratti di magia, di Hogwarts e di Babbani. Ed è davvero difficile recensire questo libro cercando di non lasciarsi influenzare dai fasti che la scrittrice britannica ha raggiunto grazie a una delle saghe fantasy più famose in tutto il mondo... ma tant'è, ci proverò.
Le prime pagine sono le uniche a possedere una trama vera e propria, finché non si arriva poco dopo la metà del libro e ci si domandi: come, perché la Rowling abbia deciso di pubblicare questo flop?
Un'opera monca, priva di filo conduttore, con personaggi surreali, vicende difficili da decifrare in un contesto razionale e una lettura enormemente appesantita dall'utilizzo smodato di digressioni.
Poi leggi il finale e finalmente capisci. Capisci di come tu abbia giudicato prematuramente tutte le pagine lette e, mentre completi il puzzle con l'ultima tessera, capisci che la nuova veste della Rowling ha prodotto comunque un capolavoro che non si può e non si deve paragonare a Harry Potter.
Sebbene lo stile manchi di efficacia, lo spaccato della cittadina di Pagford e il linguaggio tagliente e indispettito sferrano colpi violentissimi al mondo moderno, ipocrita e opportunista, e alla natura umana, innatamente egoista.
Banale e noioso in apparenza, romanzo d'altri tempi in sostanza.