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IF I ONLY COULD REMEMBER MY NAME
“La stanza è strana. Sconosciuta. Non so dove mi trovo, come ci sono arrivata. Non so come farò ad arrivare a casa.”
Lo dico subito, l’avvio di “Non ti addormentare” è irresistibile. Ti colloca subito al centro del labirinto senza darti alcuna indicazione per tornare indietro. Ti fa giocare a mosca cieca, dopo aver fatto tre giri con gli occhi bendati. Ma attorno a te non c’è nessuno, anzi se ti togli la benda ti ritrovi nel bosco, senza la bussola, al tramonto.
Ma non è solo questo. Perché continuando a leggere si entra nella vita di Christine, affetta da una rara forma di amnesia che trattiene la memoria per un solo giorno, per poi azzerarla la notte, come una tela di Penelope impazzita. Come le tessere di un puzzle recuperate a fatica, per poi dissolversi. Ogni volta, ogni notte.
Christine non ha ricordi, almeno non li ha a partire da un certo punto della sua vita, quando un incidente d’auto le ha fatto perdere la memoria, ha solo Ben, il marito, che le rammenta chi è, perché si trova lì, e cosa le è successo.
La memoria di Christine appartiene a Ben, dunque, e a quelle poche foto che sono rimaste, sfuggite miracolosamente ad un incendio. Brevi fotogrammi oramai sbiaditi, fugaci attimi di una vita mai veramente vissuta.
Da qualche giorno però Christine ha affidato i suoi ricordi ad un diario, che ogni mattina rilegge per poi aggiornarlo, Glielo ha consigliato il dottor Nash, giovane neuropsichiatra che l’ha contattata di nascosto dal marito per studiare la sua rara forma di amnesia.
Nel diario le tessere che compongono la memoria di Christine non sbiadiscono, anzi rimangono impresse, indelebili, ricostruiscono la sua vita, ogni giorno, sempre di più, e inevitabilmente collidono con i ricordi di Ben, aggiungendone altri. Ma i ricordi faticosamente recuperati, sono stati volutamente omessi dal marito, o tralasciati per amorosa pietà?
Strano libro “Non ti addormentare”, opera prima di S. J. Watson, ti afferra ed irretisce come un signor thriller psicologico, ma non smette mai di farti riflettere sul valore della memoria, sull'importanza che ha nelle nostre decisioni, sul nostro istinto, quando riaffiora dall'inconscio, rilasciando l’esperienza, che crediamo di aver dimenticato.
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Ma se questa notte ti sei addormentata, oramai avrai dimenticato tutto ... ;-)))
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