Dettagli Recensione
Un'implicita (e riuscita) autobiografia
Il periodo storico è quello della diffusione del jazz, dei piano-bar, e delle tensioni sociali scatenate da ricchezza e Grande Depressione.
Il protagonista è James Gatz, che poi diventerà Jay Gatsby. Un cambio anagrafico che ci permette di intuire il suo complicato legame con la famiglia e le sue crisi d'identità.
Lo svolgimento è intrigante e coinvolgente, mentre in primo piano si staglia il conflitto caratteriale tra James-Jay e il narratore Nick Carraway: il primo è egoista, egocentrico, sfrontato e ripieno di una aggressività mista a superbia; il secondo, invece, rappresenta il mondo "regolare", moralista e spersonalizzato del XX secolo (o tutto ciò è solo apparenza?).
Tom, Daisy, Jordan, Wilson e Henry non sono altro che figure di secondo piano che fanno da sfondo alla battaglia che 'il grande Gatsby' lancia al mondo intero.
Con un finale che potrebbe decretare il tramonto del tanto decantato "sogno americano". Perchè il 'self made man' può costruire un impero dal nulla, ma tutto sarà destinato inesorabilmente a crollare se non si trova un senso alla propria esistenza.