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"Il mondo è tutto qui dentro"
Romanzo da leggere e rileggere, questo di Saramago, ricco com'è di simbologia, di perle di saggezza da scovare nella melma, di verità scomode e sublimi.
Ecco l'umanità, sembra dire lo scrittore, ecco l'uomo messo di fronte ad una calamità che ne acceca prima gli occhi e poi, gradatamente, il lume della ragione, condannandolo a vedere “tutto bianco”, un velo lattiginoso che lo separa dal resto del mondo.
Anche il lettore si muove quasi a tentoni, costretto ad inseguire le regole della narrazione, ad aggrapparsi alle maiuscole per afferrare l'inizio di una frase, tra dialoghi privi di virgolettato e pochi punti.
“Il mondo è tutto qui dentro”, dice una donna, l'unica persona che inspiegabilmente continuerà a vederci, ed è attraverso i suoi occhi che assistiamo allo spettacolo spaventoso di esseri umani insudiciati nel corpo e nell'anima. E' una lotta disperata per la sopravvivenza che tira fuori il peggio di ognuno e spezza ogni indugio, tra sopraffazioni, omicidi, stupri, accoppiamenti sordidi.
Eppure la luce della speranza non si spegne mai del tutto, grazie soprattutto alla donna vedente, pronta per amore del suo uomo a “difendere la fragilità della vita giorno per giorno”.
E poi ci sono le affinità elettive tra compagni di sventura senza nome e senza volto, che non si conoscono ma col tempo cominciano a riconoscersi, e c'è il potere salvifico di un cane sbucato da chissà dove che lecca e asciuga le lacrime, sorreggendo e guidando chi sta perdendo la strada.
Del resto in un mondo di non vedenti tutto può accadere, anche che bellezza e giovinezza abbraccino bruttezza e vecchiaia e decidano di proseguire insieme il cammino, dando ragione a chi non crede alla ragione.
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te lo straconsiglio!
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