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Guida rapida agli addii
 
Guida rapida agli addii 2013-01-13 14:14:47 GLICINE
Voto medio 
 
1.3
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
1.0
Piacevolezza 
 
1.0
GLICINE Opinione inserita da GLICINE    13 Gennaio, 2013
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TUTTO QUI?

Nonostante l’autrice abbia al suo attivo molti libri di successo tra cui “Turista per caso”, quest’ultimo scritto non mi ha per nulla convinta.
Come lettrice sono rimasta semplice spettatrice di una vicenda alquanto surreale, sia come personaggi che come svolgimento.
La voce narrante è quella di Aaron, trentacinquenne, uomo alto, viso interessante, lievemente balbuziente ed affetto da un’importante zoppia ed un arto superiore offeso, gestisce la casa editrice di famiglia insieme alla sorella, specializzata nello sviluppare e produrre tutta una serie di piccoli manuali, con informazioni abbastanza intuitive e di buon senso, definiti, “guida pratica” a…. (Guida pratica alla nutrizione, alla dichiarazione dei redditi, al parto,etc.); da questa peculiarità probabilmente il titolo del libro in Italiano, “guida pratica agli addii”.
Aaron è sposato con Dorothy, medico, di origine sud americana, di qualche anno più matura, fisicamente tarchiata e sgraziata, per nulla espansiva ed affettuosa, negata per “l’economia domestica”, di poche parole, brusca ed anche trasandata.
L’unico pensiero che leggendo mi sono permessa di formulare, nel pensare alla coppia in questione, riguarda solo il fatto che le due grandi solitudini con tutti i complessi di uno e dell’altra, si siano incontrate ed annullate a vicenda, lasciando comunque un ‘ampia zona “grigia”, non verbalizzata da parte di entrambi, nella quale gravitano comunque incomprensioni e “cose che non vanno”…
Il lutto è il tema centrale su cui verte tutta la vicenda.
Lutto avvenuto in modo improvviso, prematuro e tragico, in quanto, una quercia si abbatte sulla porzione di casa dove si trovava Dorothy uccidendola.
Nulla filtra in modo particolare dalle pagine del libro, né il dolore, la rabbia, l’impotenza, derivanti da questa prematura morte, solo la noia che trascina il lettore nel seguire Aaron che attraversa la tragedia come un robot, tutti sembrano comparse che senza arte né parte si aggirano sulla scena, fin al momento della “grande rivelazione”.
Aaron comincia ad avere visioni della moglie che conversa con lui notificandogli, in alcuni momenti, qualche atteggiamento, assunto fin da poco prima delle nozze che non aveva gradito….
La fine non è da tragedia, ma da commedia a lieto fine; terminato il libro mi sono ritrovata a chiedermi:”Tutto qui?”
Nessun personaggio né principale, né secondario, ha attirato le mie simpatie. La storia resta sospesa all’interno di una bolla di “irrealtà” che non me la fa proprio digerire.
La scrittura è estremamente semplice.

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Commenti

3 risultati - visualizzati 1 - 3
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Depennato!
Grazie per la segnalazione, Francesca! :)
In risposta ad un precedente commento
GLICINE
14 Gennaio, 2013
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Di nulla Robbie! Grazie per la fiducia Gracy!!
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