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I doni della vita
Ho letto “I doni della vita" mossa dalla curiosità su quest’autrice suscitata dai tanti commenti positivi che avevo letto. Be’, si è rivelata davvero una piacevole sorpresa.
La parola che mi viene in mente pensando a questo romanzo è “ forza”: una forza dirompente, interiore , travolgente, che non emerge nella violenza delle immagini e o nella crudezza delle scene, ma accompagna tutta la narrazione ,conferendole una potenza evocativa che ho trovato solo in pochi altri autori.
Energica e potente è la prosa così come la caratterizzazione dei personaggi ; estremamente incisiva è poi la critica dell’autrice alle meschinità della realtà piccolo- borghese. A fare da contraltare a quest’ultima, la vicenda cardine del romanzo: la nascita e lo sviluppo di un amore fra Pierre e Agnès, anch’esso solido, viscerale e profondo.
L’unione fra i due , inizialmente ostacolata dalle famiglie, si rivelerà invece tenace e sincera : i due vivranno insieme e si sosterranno con amore per anni, nonostante tutti gli ostacoli (e i doni) che la vita ha in serbo per loro. E di ostacoli ce ne saranno molti, visto che la vicenda si snoda fra le due guerre mondiali ; l’autrice, di lì a poco vittima della follia nazista, racconta con una sconcertante lucidità e forse con un tragico presentimento del suo destino lo stravolgimento che la guerra, ogni guerra, porta con sé.
Pierre e Agnès dovranno lottare, attendere, soffrire: Pierre dovrà combattere in battaglia, così come il giovane e sensibile figlio, Agnès sarà sola per tanto tempo e i due si ritroveranno a dover affrontare le enormi perdite e la distruzione che la guerra comporta, ma la fibra del loro amore non verrà scalfita.
Il loro sentimento è tratteggiato con le delicatezza e la raffinatezza di un’ acquerello, e , a mio avviso, proprio per questo è ancora più vero, più credibile. Splendido il rintracciare quelle frasi e quei gesti, magari minimi, non eclatanti, che possono condividere soltanto due persone unite da un legame davvero profondo e tenace.
Un romanzo che mi ha molto coinvolta e appassionata, stilisticamente sublime.
" Ma Agnès on avvertiva più nè dolore nè fatica. Si sentiva come al termine di una mietitura, di una vendemmia: tutta la ricchezza, l'amore, il riso e il pianto che Dio le riservava lei li aveva accolti e adesso che tutto era finito, non poteva far altro che mangiare il pane che aveva impastato, bere il vino che aveva pigiato; i doni della vita lei li aveva riposti nel granaio, e tutto l'amaro e il dolce della terra avevano dato i loro frutti".
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Commenti
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Un libro che parla di un amore grande, scalda il cuore; se poi ci aggiungi la gran forza che emana...allora è proprio il massimo. L'amore è gioia, energia e potenza!!! E' il motore della vita!
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