Dettagli Recensione
Via delle Camelie
E' la strana storia di una trovatella, cresciuta isolata dal mondo in un giardino tra i fiori e che ha quasi il destino di un fiore: passare da un uomo all'altro come un accessorio più o meno importante della altrui vita, come un giglio o una rosa del giardino di casa. I personaggi della Redoreda sono un po' l'opposto di quelli Dostojevskjiani. Hanno un mondo fatto di emotività su cui il pensiero scivola senza mai soffermarsi troppo.
Anche la storia sembra costruita senza un vero interesse per la storia in sé (che comunque è avvincente) ma inseguendo emozioni e ricordi (la casa, l'isolamento) ,credo in parte autobiografici. In un certo senso ricorda Zola, uno Zola femminile. Al posto degli istinti o delle tare familiari è un particolare modo umorale di sentire le situazioni che porta la protagonista a seguire un destino segnato.
E' interessante il modo evocativo di sentimenti, emozioni e stati d'animo con cui usa parole e immagini. Non è una ricerca aridamente stilistica che non mi interesserebbe. Lo stile serve a sviscerare il contenuto un mondo di emozioni sotterranee ma non troppo che parte dal cuore e continua nel paesaggio, nella via, nel tempo. Bellissimo!
Dopo piazza del Diamante non mi aspettavo un altro capolavoro dello stesso livello.