Dettagli Recensione
Fame di vita
Chi ha letto questo fantastico libro, ha avuto l'opportunità di vivere un'esperienza unica nel suo genere. L'intera esistenza di Pi non è altro che la dimostrazione di quanto la fede, in Dio, nelle proprie capacità, nella consapevolezza di se stessi possa aprirci la via verso l'infinito, verso quel mare di meraviglie che distrattamente scegliamo di ignorare. Il suo lento navigare, i dettagli descritti minuziosamente dall'autore ci svelano la vera essenza del viaggio, attraverso il purissimo sguardo del protagonista. Diviso in 3 parti, il romanzo si articola perfettamente anche se, secondo il mio modesto parere, il periodo dell'infanzia è il migliore. Da subito possiamo percepire che Pi non è un ragazzo comune, la fede nel Dio degli uomini, a prescindere da come sia rappresentato, va oltre ogni logica ma tutto questo sembra essere irrilevante per lui che abbraccia religioni come l'induismo, il cristianesimo e l'islamismo unendole, facendo del suo credo , verità assoluta. Dio ha vari modi di manifestarsi, quindi perchè scegliere un solo modo di vederlo? giusta osservazione. La seconda parte, quella più difficile, altro non è che la constatazione della fede. Attraverso la Iena, l'Orango, la Zebra possiamo vedere quanto sia difficile coesistere con "esemplari" diversi, in uno spazio ristretto. La piramide sociale. Il più fragile soccombe miseramente al più forte fino ad arrivare al vertice. Abituati alla lotta, sicuramente tenteremmo di sopraffare l'altro per guadagnarci il nostro posto sulla "barca", senza temere più avversari....oppure, tentare di convivere, con il nemico/amico che è da stimolo per la sopravvivenza. Richard Parker altro non è che lo stimolo di Pi per superare lo scoglio della paura, quella che ci distanzia dal supremo, ciò che non comprendiamo. Il tutto termina con una rivelazione straordinaria....un duplice finale...sta a noi se credere o no!
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