Dettagli Recensione
Autentico capolavoro d'arte filosofica
Se oggi sono uno spassionatissimo amante dei romanzi filosofici, devo tutto al buon Pirsig ed ai suoi viaggi in motocicletta, nei quali in realtà sono le menti a viaggiare principalmente rispetto ai corpi.
Sin da subito, è chiaro l'intento dell'autore: sviluppare due storie in maniera parallela e continuativa.
Nella prima, dinamica, narra il viaggio a bordo di una motocicletta insieme al figlio Chris e ai due amici John e Sylvia dal Minnesota alla California; nella seconda, statica solo in apparenza, espone il percorso romanzato della sua mente circa l'elaborazione del concetto di 'Metafisica della Qualità'.
Inizialmente, nelle pagine prevale il racconto del viaggio fisico, con l'autore che si sofferma a elencare tutti i particolari e le minuzie dei paesaggi che incontra lungo il percorso - e non è affatto male per chi possiede una discreta passione per viaggi e avventure -, mentre uno specchietto di poche righe è dedicato all'introduzione del concetto di Qualità partendo dagli albori.
Le cose cambiano intorno alle pagine 80-100, quando John e Sylvia si fermano presso un amico in comune lasciando da soli il protagonista e Chris. Da qui in poi, padre e figlio vagano senza una meta prefissata, anche se in realtà questo è solo un espediente per presentare Fedro e per parlare dell'affascinante procedimento che sintetizza le divergenze strutturali fra Zen orientale e filosofie occidentali.
Conclusione dopo oltre 350 pagine di ragionamenti astratti e aleatori? Leggetelo, vi piacerà.