Dettagli Recensione
Piangerete, molto
Jodi Picoult ci fa entrare in una famiglia colpita dalla tragedia di una figlia con la leucemia, e del bisogno di una sorella che potesse procurare "pezzi di ricambio" come midollo osseo e tanto altro.
L'autrice si è ben informata sull'argomento, e rende tutto realistico, fornendo informazioni certamente reali.
Possiamo guardare la storia attraverso i punti di vista di Sara, Brian, Jesse, Anna, l'avvocato Campbell e Julia. Questa scelta narrativa è stata un'ottima scelta, perché ti dà una visione a 360°.
Tutti sono ben caratterizzati e con un passato alle spalle, tutti hanno ragione ma anche torto.
Il libro vuole puntare al dibattito pacifico su argomenti etici, non dando una risposta personale.
Chi leggerà si ritroverà diviso su quale fazione stare, fino all'ultimo.
Anna è la ragazza innocente ma forte, che è abituata sin da subito ad avere delle responsabilità, e già dall'inizio mi ha dato l'idea di essere confusa e che avesse un dibattito con se stessa che non dipendeva solo dalla scelta di aver fatto causa ai suoi genitori.
L'avvocato l'ho adorato, non so mi è subito piaciuto, così come Julia. E il fratello Jesse, non sono riuscita a dargli tutte le colpe.
La madre mi è risultata sino all'ultimo troppo testarda, troppo presa da sua figlia Kate per non notare cosa realmente volesse.
Ho pianto, pianto molto, come una stupida. Soprattutto nel finale, fin troppo improvviso. E' stato davvero un colpo di scena, che nel film hanno tolto, rendendolo a mio parere, troppo banale.
il libro vale, e anche molto. Lo consiglio, perché si esce da questa lettura meno cinici.
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