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Fidarsi...
Christine non è una macchina infernale. O perlomeno non per quanto riguarda la memoria. Non ricorda nulla di se’, della sua vita, di parte del mondo. Non ricorda nemmeno la sua faccia allo specchio: non è la sua, quella donna è più vecchia di lei.
La sua memoria ha un bonus di una sola giornata, poi scompare.
Ogni mattina si sveglia e si ritrova accanto un uomo, suo marito, che ricorda di non ricordare.
Ricorda di non ricordare un sacco di cose.
Capisce che di qualcuno deve fidarsi, per riprendersi in mano la vita.
Di suo marito. E del dottor Nash.
Fidarsi. Tutto racchiuso in una semplice parola.
Ogni giorno è una scoperta nuova, una vita nuova; ogni risveglio è un trauma, un ritorno da un mondo buio verso un altro mondo buio. Oggi Christine pensa di avere un figlio, domani sa di non averne. Oggi trova intollerabile suo marito, domani si rende conto che è un angelo.
Questo significa perdere la memoria.
Rinascere ogni mattina e morire ogni sera.
Ogni giorno una fatica immane, alla costante ricerca di un punto fermo.
Libro che genera ansia quando ci si immerge nel non-mondo di Christine, perché ci si rende conto che la vita è memoria ed apparenze, che è fondamentale sapere chi si è e da dove si viene, e soprattutto di chi fidarsi - il dove si vuole andare è meno importante.
Noi siamo memoria, il mondo è memoria, la storia è memoria: senza di quella anche la sopravvivenza diventa complicata se non addirittura impossibile.
Romanzo veloce e ben scritto, tutto incentrato su sensazioni e sprazzi di immagini, su un taccuino e sul valore della segretezza, sulla forza di volontà e sul desiderio di fidarsi e di ricordare, sul dolore costante e quotidiano del ricordo.
Pur con una trama completamente diversa, volendolo contrapporre a film che trattano lo stesso argomento potrei definirlo imprevedibile e ansiolitico come “Memento” ma incentrato sulla parte dei sentimenti come “50 volte il primo bacio”.
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Commenti
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Non so se ti riferisci al superficiale approfondimento dei personaggi: se si, ho interpretato questa cosa come voluta dall'autore, per rendere più efficacemente l'idea della mancanza di memoria e di pre-giudizi da parte della protagonista.
O sennò cosa non ti ha convinta?
Da quello che hai scritto mi ricorda un film drammatico Memento, molto originale. Il protagonista si dimenticava tutto dopo poco tempo e si scriveva dei fogliettini per cercare di ricordare...
"50 volte il primo bacio" è la versione romantico-sentimentale della stessa grave patologia: molto carino davvero come film!
Ciao! a rileggerci Sara
Ciao Francesca, buona giornata: è sempre bello confrontarsi sui libri!
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Ciao