Dettagli Recensione
Battle Royale
Questo libro è stupendo. Lo ammetto, forse questa frase non è molto adatta per iniziare una recensione, però non posso fare altrimenti. Se di media infatti scrivo una breve presentazione del libro con uno schema generale della trama, in questo caso mi è impossibile. Questo perché sicuramente se seguissi il "metodo tradizionale", finirei per annoiare. Non perché la storia sia noiosa, tutt'altro, ma perché mi dilungherei troppo e magari finirei per "spoilerare" diverse cose. Mi limiterò quindi solo a dire le mie impressioni sull'opera.
So che diverse persone non condivideranno la mia opinione, chi per un motivo chi per un altro, anche se probabilmente la maggior parte per la violenza quasi eccessiva che troviamo nelle pagine. Se infatti devo trovare un difetto è questo: la violenza. Certo per me non è stato così. Non che rimanessi impassibile leggendo le accurate descrizioni delle morti degli studenti protagonisti. Ritengo però che l'autore abbia usato la violenza (o forse è meglio dire la crudezza) per spingere a riflettere ancora di più. Uno dei punti dei forza del libro è infatti il suo saper far riflettere. L'autore infatti scrive nelle pagine dei pregi e dei difetti dell'uomo, ma ancor di più sottolinea l'orrore che si prova nel vivere in un regime totalitario (la Repubblica della Grande Asia, nazione dove si svolgono le vicende, si trova infatti in questa situazione). Vorrei proprio sapere chi riesce a rimanere passivo di fronte a queste tematiche...
gli altri pregi del libro si possono riassumere in due punti: il coinvolgimento e le emozioni che suscita.
Del primo che dire? Ogni personaggio, anche i secondari, viene descritto accuratamente e in modo differente dagli altri. Si arriva quindi ad immedesimarsi in questi ragazzi o perlomeno a provare simpatia per loro, domandandosi allo stesso tempo cosa si sarebbe fatto al loro posto.
Riguardo alle emozioni che suscita, devo dire, che sono veramente pochi i libri che nonostante la tensione delle vicende riescono a far rattristire o sorridere.
Libro quindi straconsigliato a meno che non odiate profondamente la crudezza nelle storie