Dettagli Recensione
Trama superlativa, ma il finale...
Che romanzo sublime.
Conferma in toto tutte le aspettative de 'L'ombra del vento', e soprattutto riesce a limare le lievi imprecisioni del romanzo precedente.
Barcellona, come al solito, è descritta come meglio non si poteva, e l'alone di mistero ora agisce anche grazie alla figura di Corelli, un personaggio capace di non dare il benché minimo punto di riferimento e di stupire il lettore ogni volta che lo scrittore gli punta addosso i riflettori scenici.
E anche Grandés, che raccoglie perfettamente l'eredità di Fumero, regala dei colpi di scena non di poco conto, come d'altronde riescono a fare anche altri personaggi con minore visibilità.
L'unico piccolo neo è dato dal carattere inizialmente troppo scontroso ed aggressivo di Martìn - soprattutto nella relazione che instaura con le due co-protagoniste -, anche se per fortuna lo svolgimento della trama contribuirà a un suo, seppur leggero, "ammorbidimento".
Peccato anche per il finale agrodolce che lascia una sensazione di contrasto, sebbene sia stata una scelta azzeccatissima per mantenere alta la suspance per il prosieguo della quadralogia.