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il tempo aggiunge qualcosa
Nel libro di Jennifer Egan scorrono davanti agli occhi del lettore le vite di più personaggi in qualche modo collegati tra loro dal filo del rimpianto o della nostalgia o semplicemente del tempo. E' come se il lettore si trovasse a guardare le loro vite dallo stesso punto di vista del ragazzo che si butta nel fiume gelato e vede scorrere prima i palazzi, le strade, il compagno fermo sulla riva poi come una prosecuzione naturale tutta la sua vita e le cose gli ambienti che ne fanno parte. Da questo singolare punto d'osservazione ogni cosa acquista fascino e spessore. Il fiume diventa anche per il lettore la metafora della nascita e dello scorrere di ogni vita con il suo paesaggio mentale e le cose care che acquistano valore mentre si allontanano.
La Egan in questo libro ha la capacità di rendere con forza stato interiore/ situazioni esterne/ ambienti creando un collegamento intimo tra cose e persone; dà profondità e mistero a ogni personaggio.
La narrazione ha un fascino che attraversa e va persino oltre le situazioni descritte e i personaggi che coinvolgono e avviluppano il lettore nel loro misterioso e denso mondo interiore.
Questo libro ha pienamente meritato il Pulitzer.
Purtroppo Guardami non è altrettanto bello. C'è una deriva Chandleriana (comprensibile dato il fascino che ha su tutti Chandler) che porta la Egan a dar troppo peso all'intreccio allontanandosi da quello che le riesce meglio: la descrizione dell'interiorità che passa anche attraverso fatti e ambienti.
Indicazioni utili
Grandi speranze