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ricordi
La pioggia prima che cada e’ quell’attimo che sfugge tra le dita. E’ un momento ben preciso che non puo’ esistere perche’ se non cade la pioggia, non esiste la pioggia prima che cada. E una volta caduta e’gia’ troppo tardi ,imperturbabile capriccio meteorologico che galoppa ad un ritmo tutto suo, un passo incontrollabile un po’ come quello del destino di ognuno di noi, che alla fine possiamo solo cercare di prevenire e di pilotare.
Poi la pioggia quando decide cade, gocce di gioia e gocce di dolore. Rimorsi e ricordi.
Tutto inizia con la morte di zia Rosamond che lascia una lettera alla nipote, chiedendo di rintracciare Imogen e consegnarle dei nastri registrati e delle fotografie.
Ma la semisconosciuta Imogen non si trova, nemmeno si sa bene chi sia, saremo noi a scoprire l’eredita’ di Rosamond. Venti fotografie a ripercorrere a ritroso nel tempo tre generazioni di donne, venti fotografie che non potremo vedere, ma che ascolteremo minuziosamente descritte dalla zia, seduti in un attento silenzio nel suo salotto inglese.
Un libro semplice ed accogliente come una signora anziana e sola, che molto ha sofferto e molto ha amato nella vita e nei suoi ultimi giorni si stringe agli affetti che le sono mancati in un candido, caldo abbraccio.
Dal ritmo tranquillo e dallo sviluppo commovente , una gradevolissima storia di affetto e dolore.
Molto femminile e delicata, scritta niente meno che … Da un uomo.
Jonathan Coe, credo tu sia stato doppiamente bravo, quindi.
Buona lettura.
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Commenti
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Ps. Non volevo dire - rileggendomi vorrei precisare - che gli uomini non sanno avere una scrittura delicata.
Solo che qui Coe , un giovane uomo, e' stato bravissimo a calarsi nei panni di una donna anziana.
Molto femminile.
SE non avessi conosciuto il titolo, mai avrei detto che lo scrittore fosse uomo :-)
Ciao C.U.B! ... Pia
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